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L’antico novenario del Rimedio ospiterà i familiari degli ammalati

Primo traguardo per il progetto di recupero del Soroptimist di Oristano. E l'arcivescovo propone: si elimini la strada

Oristano - Soroptimist

L’antico novenario del Rimedio ospiterà i familiari degli ammalati
Primo traguardo per il progetto di recupero del Soroptimist di Oristano. E l’arcivescovo propone: si elimini la strada

La presentazione del progetto di restauro

Sono stati avviati e si concluderanno entro il mese di giugno, i lavori di recupero di una parte del novenario attiguo al Santuario della Madonna del Rimedio. A curarne il restauro è il Soroptimist Club di Oristano, da circa tre anni impegnato nella raccolta dei fondi da impiegare nel restauro della struttura, presumibilmente di origine medioevale, di proprietà della Curia Arcivescovile.

Quelli che un tempo erano gli alloggi dei pellegrini che raggiungevano la basilica, saranno recuperati mantenendo le caratteristiche architettoniche originarie, grazie anche all’impiego di materiali tipici come i mattoni in terra cruda.

Obiettivo del Soroptimist è quello di contribuire a restituire alla città un bene di pregevole valore storico e architettonico che, completato il recupero funzionale, sarà adibito a casa di accoglienza dei familiari dei ricoverati della Casa di Cura Santa Maria Bambina.

Sia il progetto del recupero del manufatto,  che lo stato dei lavori, sono stati presentati dalla progettista, l’architetta Rossella Sanna, nel corso di un incontro presieduto dalla Presidente Provinciale del Soroptimist Gianna Meconcelli e al quale hanno  partecipato anche il sindaco di Oristano Andrea Lutzu, l’arcivescovo Ignazio Sanna e Antonello Cabras, presidente della Fondazione Sardegna. Da sottolineare che proprio la Fondazione Sardegna ha voluto assicurare una parte consistente dei fondi necessari a realizzare l’importante intervento.

“La Fondazione Sardegna sostiene l’impegno del Soroprimist, ha spiegato il presidente Antonello Cabras, perchè ne ha apprezzato la doppia finalità, quello di recuperare un bene storico altrimenti destinato alla decadenza e la possibilità di offrire ospitalità ai familiari di quanti devono ricorrere alla struttura sanitaria del Santa Maria Bambina”. “Un presidio di eccellenza nella riabilitazione che ho avuto modo di conoscere bene perchè, ha rivelato Cabras, in passato ha dovuto ricorrere alle sue cure anche una persona della mia famiglia “.

Rossella Sanna, illustrando il progetto, ha spiegato che delle undici cellule di cui si compone l’intera struttura per il momento ne saranno recuperate due, le più grandi, per una superficie totale di circa centoventi metri quadrati. Saranno realizzate una cucina , una zona comune e tre stanze da letto di due posti letto ciascuna, tutte dotate di servizi. Sanna ha anche proposto l’eliminazione della strada che divide il muristene dal complesso della basilica, di cui faceva un tempo parte integrante, in modo da restituire la conformazione originaria all’intero borgo.  Nel primo lotto dei lavori saranno impegnati 132 mila euro ai quali sono da aggiungere circa 15 mila euro da spendere per gli arredi.

Per il momento oltre che su 40 mila euro raccolti dal Soroptimist si può contare su un primo stanziamento di 50 mila euro della Fondazione Sardegna che è pronta ad assicurare ulteriori 50 mila euro.

La presidente del Soroptimist Gianna Meconcelli  nel ringraziare la Fondazione Sardegna per la decisiva collaborazione, ha voluto esprimere la gratitudine del sodalizio anche nei confronti di quanti, sia nella provincia di Oristano che nel resto della Sardegna,  hanno voluto sostenere il progetto con un loro contributo. Meconcelli ha anche comunicato che la raccolta di fondi continua. L’obiettivo del Soroptimist è infatti quello di contribuire a recuperare l’intero complesso del novenario.

Lunedì, 19 febbraio 2018

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