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I bambini e lo smartphone: forse è meglio sapere che…

A Seneghe e Tramatza studenti, prof e genitori insieme per un'iniziativa di sensibilizzazione proposta dall'Unione dei comuni

I bambini e lo smartphone: forse è meglio sapere che…
A Seneghe e Tramatza studenti, prof e genitori insieme per un’iniziativa di sensibilizzazione proposta dall’Unione dei comuni

Foto di Simone Riggio

Si è concluso nella suggestiva cornice della Casa Aragonese di Seneghe, il primo appuntamento del progetto “CO.DI.NG competenze digitali e coscienza genitoriale: le biblioteche per i saperi condivisi” organizzato dall’Unione dei Comuni Montiferru Sinis, che ha visto protagonista Alberto Pellai, noto medico psicoterapeuta e apprezzato scrittore, notoriamente impegnato, anche a livello internazionale, nella formazione sulle tematiche dell’educazione dei bambini e degli adolescenti.

Il coordinamento dell’iniziativa è stato affidato a un tavolo tecnico composto, oltre che dai rappresentanti tecnici e politici dell’Unione, da rappresentanti degli Istituti Scolastici del primo ciclo di istruzione e dai bibliotecari del territorio.

“Questo primo step”, spiega il presidente dell’Unione dei Comuni Diego Loi, “ha coinvolto nell’azione formativa tutti gli studenti delle terze medie dei paesi dell’Unione, circa 150 ragazzi, una trentina di referenti per l’Educazione alla Lettura, per la prevenzione del Bullismo e Cyberbullismo, e per l’Educazione Emotiva degli Istituti Comprensivi, unitamente agli stessi responsabili delle biblioteche, quasi tutte afferenti al circuito del Sistema Bibliotecario Montiferru, ma soprattutto una platea di oltre 450 persone tra docenti, genitori, operatori educativi e amministratori di tutti i Comuni dell’area compresa nell’Unione Montiferru Sinis”.

I ragazzi delle terze medie con i loro docenti hanno preso parte a una mattinata dal titolo “Tredici anni dentro e fuori lo smartphone – Come gestire le relazioni con adulti, amici e compagni nell’era dei social e della comunicazione tecnologica”. Grandissima attenzione per i temi trattati, dall’uso dello smartphone nelle relazioni sociali, ai pericoli della navigazione in rete, fino al rapporto con l’adulto, genitore o insegnante, in questa difficilissima fase della crescita, all’insegna della valorizzazione dei concetti di “libertà, rispetto e responsabilità”. Il giovanissimo pubblico ha positivamente sorpreso, proponendo al professore importanti questioni che sono state immediatamente discusse e approfondite.

Il clou dell’iniziativa si è svolta nel pomeriggio a Tramatza, con una vastissima ed eterogenea platea, proveniente da tutti i paesi dell’Unione, catturata e, per certi passaggi, ammaliata, dalle argomentazioni di Pellai sul tema “Prof., mi hanno regalato lo smartphone!” – Corresponsabilità educativa di Famiglia, Scuola e Biblioteca ed educazione emotivo – affettiva nella relazione con gli adolescenti”.

“L’intervento”, commenta Loi, “è stato piacevolmente seguito per oltre tre ore, grazie all’abilità comunicativa del relatore che ha affrontato i grandi temi in programma con efficaci metafore e similitudini, alternate a messaggi video di grande impatto emotivo. Il cervello dell’adolescente visto come “una casa a tre piani” ha fatto ben comprendere le ragioni scientifiche alla base delle scelte educative proposte, così come l’importanza di una continua attenzione alla crescita emotiva dei nostri ragazzi, sempre più esposti ai rischi di una comunicazione globale fuorviante. Da questo l’esigenza di gestire la relazione, a scuola e in famiglia, come una sorta di “tiro alla fune”, dove l’adulto è responsabile dei passaggi di crescita che via via i ragazzi affrontano e propongono come sfide, e per questo deve saper offrire una presenza autorevole, rassicurante, protettiva e di indirizzo. Una funzione di guida orientante che i ragazzi stessi riconoscono e chiedono, la cui assenza è spesso la causa principale delle derive alle quali assistiamo con sempre maggior frequenza”.

“Diversi sono stati gli interventi”, prosegue Loi, “soprattutto da parte di genitori, coinvolti dall’attualità del messaggio, e grande la disponibilità del relatore che ha continuato a dispensare consigli e indirizzi educativi, fino al commiato con il tributo di una vera e propria standing ovation”.

L’iniziativa è proseguita con un intervento formativo riferito a coloro che avranno il compito di proseguire il progetto, attivando le altre azioni previste. Oltre agli approfondimenti di carattere teorico e scientifico, sono stati protagonisti la lettura e le attività di “narrazione”, come strumenti privilegiati per una Educazione Emotiva da portare all’interno dei percorsi formativi della scuola, della famiglia e delle agenzie educative che operano nel territorio.

“Con questo patrimonio”, conclude il presidente dell’Unione dei Comuni Diego Loi, “l’Unione dei Comuni continua la sua scommessa, quella di far emergere il proprio ruolo all’interno dei processi di crescita, orientati al benessere sociale attraverso la qualità delle relazioni, oltre che dei servizi. Il tavolo tecnico è già da ora impegnato nella progettazione delle successive azioni del progetto, che vedrà scuole e biblioteche protagoniste nel territorio, impegnate a diffondere gli importanti messaggi che in questi due giorni sono stati lanciati, come sentieri tracciati, da seguire e percorrere insieme, all’insegna della condivisione dei valori, da tutti i componenti della comunità educante”.

Foto di Simone Riggio

Foto di Simone Riggio

Foto di Simone Riggio

Foto di Simone Riggio

Giovedì, 1° febbraio 2018

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