"Termodinamico no: è incompatibile" - LinkOristano
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“Termodinamico no: è incompatibile”

Presa di posizione del capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale Attilio Dedoni

Attilio Dedoni

di Attilio Dedoni
Capogruppo dei Riformatori sardi al Consiglio regionale

Attilio Dedoni

Davanti alle insinuazioni e alle mistificazioni di quei pochi che, per un evidente interesse politico-affaristico o personale, difendono a spada tratta il progetto per l’impianto solare termodinamico a San Quirico, è il caso di ribadire ancora una volta la nostra posizione, che coincide con quella già espressa chiaramente dalle comunità locali e dalle istituzioni del territorio: non siamo contrari all’utilizzo dell’energia prodotta dagli impianti solari termodinamici e non siamo neanche contrari all’installazione di un simile impianto nell’area dell’Oristanese. Siamo contrari alla realizzazione di quell’impianto in quel sito, per due ragioni che hanno origine dal buon senso e non da una contrapposizione strumentale o dalla volontà di difendere chissà quale interesse.
La prima ragione è la mancanza di qualsiasi chiarimento sulle possibili ripercussioni sul traffico aereo dello scalo di Fenosu. La distanza dall’aeroporto e il posizionamento dei terreni scelti per il progetto, infatti, destano più di una preoccupazione per le interferenze che gli specchi fotovoltaici potrebbero arrecare alle rotte aeree. Fenosu è un’infrastruttura di vitale importanza per le prospettive di sviluppo economico del territorio, vi si sono investite decine di milioni di euro pubblici e oggi non possiamo permetterci il lusso di rinunciare all’aeroporto per lasciare spazio a un progetto privato che, per quanto meritevole di attenzione come lo sono tutti i progetti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, non può generare le stesse ricadute, in termini di reddito e di occupazione, sul tessuto economico locale.
La seconda ragione è che, come ha ammesso lo stesso professor Carlo Rubbia, considerato il ‘padre’ di questo tipo di tecnologia, il solare termodinamico è incompatibile con l’attività agricola. Siamo pertanto favorevoli a che l’impianto venga collocato in un’area industriale o in terreni agricoli dismessi e improduttivi, ma non certo a San Quirico, dove invece l’agricoltura rappresenta un’occasione di sviluppo irrinunciabile e dove non si può immaginare di cedere del suolo fertile, per giunta dall’elevato valore paesaggistico dal momento che si trova alle pendici del Monte Arci, per la realizzazione di un progetto che con il lavoro dei campi non ha niente da spartire.

Mercoledì, 17 gennaio 2018

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