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Specie aliena nello stagno: è arrivato il granchio americano

Per la prima volta una segnalazione in Sardegna. Allarme lanciato da Cabras, dall'Area marina Sinis - Mal di ventre

Granchio blu

Specie aliena nello stagno: è arrivato il granchio americano
Per la prima volta una segnalazione in Sardegna. Allarme lanciato da Cabras, dall’Area marina Sinis – Mal di ventre

Foto Area marina Sinis – Mal di ventre

E’ più grande e ha un colore bluastro: è il granchio americano, comparso nello stagno di Cabras. Ne ha dato notizia il direttore dell’Area marina protetta Sinis – Mal di Ventre Giorgio Massaro: “Una specie aliena per il nostro compiendo”.

Giorgio Massaro

La scoperta è avvenuta  la mattina del 30 ottobre scorso. “Alcuni pescatori, che stavano lavorando nello stagno di Cabras, gestito dal Nuovo Consorzio Cooperative Pontis, hanno segnalato ai biologi del gruppo di Ecologia Marina e Conservazione (MEC) del CNR di Torre Grande la presenza di un granchio dal colore e dalle dimensioni insolite”, riferisce Massaro. “L’esemplare, catturato accidentalmente con i bertovelli e consegnato ai ricercatori è stato successivamente identificato come appartenente alla specie Callinectes sapidus (granchio blu americano)”.
“Si tratta della prima segnalazione scientificamente confermata riguardo alla presenza di questo granchio nelle acque della Sardegna, come si evince dalla mappa pubblicata nel sito del JRC (Centro Comune di Ricerca) della Comunità Europea“.

Il granchio blu americano è una specie aliena e invasiva che dall’Atlantico è stata introdotta in Mediterraneo probabilmente in maniera accidentale (attraverso le acque di sentina delle navi) e si è insediata lungo tutte le coste del bacino orientale per poi diffondersi e colonizzare anche quello occidentale, seppur con densità inferiori. La prima segnalazione in Mediterraneo è stata fatta nella laguna di Venezia nel 1949.

“La specie raggiunge grandi dimensioni ed è molto aggressiva e proprio per questi aspetti si adatta facilmente ai nostri ambienti a discapito di altre specie locali, provocando seri danni agli habitat marini e costieri”, riferisce ancora il direttore dell’Area marina Sinis – Mal di ventre Giorgio Massaro. “Sarà importante nel futuro monitorare la presenza di questa specie e la diffusione, soprattutto nelle aree protette, e lo stato di salute delle comunità nelle quali si è insediata. La collaborazione dei pescatori professionisti e ricreativi sarà fondamentale per continuare ad avere informazioni sulla distribuzione delle specie aliene e sugli impatti provocati alle risorse locali”.

Martedì, 21 novembre 2017

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