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Droga e soldi falsi: ecco tutte le persone coinvolte nell’inchiesta

Intercettazioni, video, pedinamenti per oltre un anno. Un fascicolo di oltre duecento pagine

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Droga e soldi falsi: ecco tutte le persone coinvolte nell’inchiesta
Intercettazioni, video, pedinamenti per oltre un anno. Un fascicolo di oltre duecento pagine

Gli inquirenti durante la presentazione dei risultati dell’operazione Melograno

Rifornivano i clienti a Oristano città, ma facevano anche le consegne di droga in campagna, direttamente in ovile, alcuni degli arrestati nell’ambito dell’operazione Melograno che oggi ha fatto scattare la notifica di undici provvedimenti cautelari, otto con la detenzione e tre con gli arresti domiciliari, portando alla luce un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti molto ben organizzata alla quale si aggiungeva anche lo smercio di banconote false.

Mario Murgia

In carcere sono finiti Giovanni Mocci di 54 anni, di Oristano; la sua compagna  Romina Ibba, di 46 anni, nata a Cagliari; Giovanni Dessì, 53 anni, di Villaurbana; Mario Murgia, 51 anni, di Marrubiu; Domenico Lai, 38 anni, di Nuoro; Andrea Cauli, 48 anni, di Oristano; suo figlio Matteo Cauli, 25 anni, di Oristano; Michele Illotta, 47 anni, di Simaxis; Giuseppe Ambrosio, 52 anni, originario di San Giuseppe Vesuviano, ma con dimora saltuaria in Sardegna e suo figlio Luigi Ambrosio, di 26 anni, originario, anche lui di San Giuseppe Vesuviano, ma con dimora saltuaria in Sardegna. I fratelli Ambrosio e Matteo Cauli hanno ottenuto gli arresti domiciliari.

Un’undicesima persona è stata arrestata nel pomeriggio, mentre altre cinque persone risultano indagate.

Secondo quanto riferito dal capitano Francesco Giola, comandante della compagnia dei carabinieri di Oristano, che ha diretto le operazioni investigative coordinate dalla Procura di Oristano, gli arrestati agivano con grande spregiudicatezza, diversi di loro spacciando alla luce del sole, nel centro della città, nascondendo talvolta la droga nel tappo della benzina.

Gianni Dessì

L’inchiesta è partita nell’agosto del 2016 con un banale controllo stradale a carico di un pastore, Gianni Dessì, di Villaurbana. Si è scoperto che l’uomo aveva una disponibilità di danaro di gran lunga superiore alle sue possibilità. Da qui le prime indagini. Si è appurato così che il suo ovile, nella zona di “Punteddu”, sul monte Grighine, era un centro dello spaccio, tanto che durante un servizio di osservazione effettuato dai carabinieri nel mese di ottobre dell’anno scorso era stata fermata una persona che usciva dall’ovile con sette grammi di cocaina. Passo dopo passo i militari hanno quindi ricostruito una vera e propria rete. Centinaia e centinaia di ore di pedinamenti, riprese video, intercettazioni per scoprire vari gruppi che, seppure collegati tra loro, agivano autonomamente spartendosi il mercato dello stupefacente di Oristano, dei paesi limitrofi e di vari centri della Provincia di Nuoro e smerciando banconote false di 20 o 50 euro.

In particolare, secondo quanto riassunto nelle duecento pagine del dispositivo della magistratura Giovanni Mocci e la sua compagna Romina Ibba vendevano lo stupefacente, prevalentemente cocaina, a Gianni Dessì e Mario Murgia, quest’ultimo impegnato con una macelleria a Oristano, in via Da Palestrina. Dessì e Murgia poi si occupavano della cessione a vari assuntori in città e provincia.

Michele Illotta

Domenico Lai, invece, secondo gli inquirenti la cocaina e la marijuana la vendeva ad Andrea Cauli e a suo figlio Matteo Cauli, oltre che a Michele Illotta, che a loro volta la immettevano nel mercato di vari paesi delle Province di Oristano e Nuoro. Infine,  Giuseppe Ambrosio e suo figlio Luigi Ambrosio, commercianti ambulanti, sempre secondo quanto accertato dagli inquirenti rifornivano di banconote false Giovanni Mocci, Romina Ibba, Mario Murgia e Giovanni Dessì, che a loro volta le immettevano nel mercato sfruttando i canali dello spaccio degli stupefacenti.

I carabinieri hanno monitorato decine di cessioni di stupefacente prevalentemente cocaina e marijuana, molto consumate da giovani e giovanissimi e sequestrato diverse banconote false, immesse sul mercato e riconducibili all’attività illecita degli indagati. Il procuratore della Repubblica di Oristano Ezio Domenico Basso ha lodato l’attività di indagine dei carabinieri, mentre il comandante provinciale dell’arma Luciano Paganuzzi ha ricordato come nell’ultimo anno i militari in provincia di Oristano abbiano arrestato 32 persone e denunciato altre 90 persone per vicende legate allo spaccio di droga, sequestrando ben 170 chilogrammi di droga.

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Martedì, 14 novembre 2017

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