Sit-in davanti al Tribunale di Oristano per i militanti di Sardigna Natzione - LinkOristano
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Sit-in davanti al Tribunale di Oristano per i militanti di Sardigna Natzione

Due di loro saranno processati nell'ambito della vicenda dello sfratto della famiglia Spanu di Arborea

Arborea Casa Spanu Polizia - Foto Zoe Aramu

Sit-in davanti al Tribunale di Oristano per i militanti di Sardigna Natzione
Due di loro saranno processati nell’ambito della vicenda dello sfratto della famiglia Spanu di Arborea

Forze dell’ordina davanti all’azienda della famiglia Spanu ad Arborea

 

Il movimento  Sardigna Natzione Indipendentzia ha promosso per lunedì mattina a partire dalle 9 un sit in di  protesta davanti al palazzo di giustizia di Oristano dove verranno processati due militanti. Si tratta di Zoe Aramu e Piero Argiolas, accusati e rinviati a giudizio per resistenza a pubblico ufficiale. I due in occasione dello sfratto della famiglia Spanu di Arborea, avvenuto nel gennaio del 2014, avevano cercato di rallentare il transito della volante della polizia con a bordo Efisio Lubrano, anche lui militante di SNI, che in quella circostanza era stato arrestato.

“Questa chiamata a giudizio è una vera vergogna per l’apparato giudiziario dello Stato”, commenta Bastianu Cumpostu leader del movimento Sardigna Natzione Indipendentzia. “Di uno Stato che vuole togliere anche la speranza a chi vedendo crollare la propria azienda e la propria vita sperava sul sacrificio e sulla solidarietà di persone, pensati forse come angeli custodi, pronte ad alzarsi alle 5 del mattino per presidiare e custodire il futuro delle tante famiglie Spanu e dell’unica risorsa per sostenerle”.

“SNI che ha propri militanti tra i denunciati e chiamati a giudizio non si farà intimidire e non solo continuerà con la Bardianìa delle aziende isrobade, ma porterà la sua battaglia nelle aule giudiziarie”, continua Cumpostu. “ Ogni udienza sarà un giorno di vergogna per l’apparato ingiustiziario dello Stato. Non solo chiederemo che i rinviati a giudizio siano dichiarati pienamente innocenti ma che venga loro riconosciuto di aver agito a fin di bene e di giustizia in protezione di una famiglia che in quel giorno veniva espropriata dei beni e della dignità. Venga riconosciuto loro di aver tolto tempo alle proprie famiglie ed il proprio lavoro per dare conforto e speranza a chi non può sperare sulla legge e sulla giustizia dello stato vessatore”.

Bustianu Cumpostu – Foto da Facebook

“La solidarietà di SNI sarà fattiva non solo per i propri militanti ma per tutti i denunciati”, prosegue ancora Bustianu Cumpostu, “che nulla di illegale hanno fatto, se non avere resistito passivamente e avere chiesto a gran voce che quella spoliazione vergognosa finisse. Chi ha emesso le denunce e i rinvii a giudizio ha commesso una gravissima ingiustizia, non solo morale. Non ha capito che siamo tutti, anche loro, vittime di un meccanismo infernale che mette gente contro gente pur condividendo lo stesso giusto, e giusto sarebbe stato prendere atto del contesto in cui si è consumato su isrobu alla famiglia Spanu ed evitare di alimentare il meccanismo infernale con denunce e atti giudiziari che chiamano a decidere una giustizia che non c’è”.

“La resistenza di Zoe Aramu e Piero Argiolas e anche dell’altro rinviato a giudizio, Vincenzo Bodano, è stata assolutamente passiva”, incalza Cumpostu, facendo riferimento ad alcuni filmati in possesso degli attivisti del movimento che lo dimostrerebbero.

Qui il video.

Sabato, 11 novembre 2017

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