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Quel meridionalismo sempre attuale di Giovanni Marongiu

Dieci anni dalla scomparsa dell'illustre universitario di Cabras

Giovanni Marongiu

di Beppe Meloni

Giovanni Marongiu – Foto da Museocabras.it

Parlare del Sinis di Cabras e della provincia oristanese nel suo complesso, vuol dire seguire il filo logico della “lezione di vita” ancora oggi di vivissima attualità del professor Giovanni Marongiu, cabrarese illustre. Analizzando le potenzialità socio-economiche territoriali finora inespresse, dalla valorizzazione del compendio ittico allo sviluppo di un’agricoltura moderna e specializzata.

Il 10 novembre 1993, ventiquattro anni fa, all’età di 64 anni, si spegneva a Roma Giovanni Marongiu. Alla natia Cabras e a problemi della sua terra, il “professore illustre” è rimasto sempre profondamente legato. Allievo di Giuseppe Dossetti, aveva fatto parte in gioventù di quel gruppo di cattolici democratici, la cosiddetta “terza generazione” che aveva cercato di ridisegnare nei lontani anni Cinquanta del ‘900, il rapporto tra Stato, Partiti e Società.

Cattolico impegnato, presidente dell’Azione Cattolica oristanese, giurista, amministratore pubblico, consigliere di amministrazione della Cassa per il Mezzogiorno, e presidente del Formez, ministro della Repubblica e profondo educatore, Giovanni Marongiu ha dedicato tutto il suo impegno allo studio dei problemi del Mezzogiorno, dell’organizzazione dello Stato e delle sue articolazioni, attraverso le istituzioni burocratiche ed economiche. Sul finire dell’estate del 1986 come Ministro per gli interventi del Mezzogiorno, prese parte a Cabras a un importante convegno di amministratori e politici sui problemi dello sviluppo territoriale. In quell’occasione, e non solo, la sua fu una autentica “lezione di Meridionalismo”, aperto, dinamico, e moderno. Lontano dai quei soliti piagnistei e dalle improduttive lamentazioni di occasione. Un Meridionalismo che guardava lontano, ben oltre gli stretti e angusti confini di un localismo di giornata, che tracciava con realismo e credibilità, programmi di sviluppo che guardavano lontano.

Parlare di Cabras e del Sinis, del suo presente e del suo futuro, vuol dire seguire il filo logico della “lezione di vita” di Giovanni Marongiu. Analizzando le potenzialità economiche e sociali del territorio, che vanno dalla valorizzazione del compendio ittico, allo sviluppo di una agricoltura specializzata e moderna. Tracciando chiare prospettive per lo sviluppo di quel “turismo Culturale” competitivo e d’avanguardia, con il nuovo e moderno museo dei Giganti di Mont’e Prama, meta di visitatore e di turisti da tutto il mondo. Coniugando, una volta per tutte, stabilità amministrativa e buon governo. Come insegna, ancora oggi, la “lezione di vita” di Giovanni Marongiu, cabrarese illustre. Meridionalista di razza che guardava lontano.

Venerdì, 10 novembre 2017

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