Il volto discreto dell’antica Aristan nel bel racconto di Franco Cuccu - LinkOristano
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Il volto discreto dell’antica Aristan nel bel racconto di Franco Cuccu

Presentata in città la nuova pubblicazione

Franco Cuccu

di Beppe Meloni

Franco Cuccu

Questa vecchia, cara Oristano, che troppo spesso non solo appare, ma si rivela una città sonnolenta, apatica, e anche un po’ freddina, qualche volta è capace di sorprenderti per la sua partecipazione corale, attenta e piena di curiosità. E’ quel che è successo in una luminosa serata di settembre, proprio in occasione dell’antica sagra di Santa Croce, nella sala del convento degli Scolopi in piazza Eleonora, dov’è andato in scena il bel racconto su “La città dei Giudici”. Scritto con impegno passione da un oristanese “verace”, Franco Cuccu, da sempre cultore di storia locale, pubblicato in moderna veste grafica da Carlo Delfino, che ormai da tempo tiene alto il buon nome della Sardegna in campo editoriale.
Presentato dal sindaco Andrea Lutzu nell’affollata sala degli Evangelisti, introdotto con leggerezza evocativa da Maurizio Casu, raccontato con intensità emotiva da Carlo Pettinau, con i piacevoli intermezzi di letture di Silvia Orrù e Pino Porcu, “voce” inossidabile della cultura cittadina, il lavoro di Cuccu ha riscosso un generale consenso all’insegna di una “oristanesità” troppo spesso dimenticata.
E se è vero che il ritorno al passato, assieme alle rievocazioni delle antiche glorie giudicali, può aiutare la crescita culturale e sociale di una città in affanno, l’augurio che ci sentiamo di fare è uno solo. I tempi difficili e complicati che ci stanno di fronte ricordano, con cadenza quotidiana, che Oristano ha più che mai bisogno di ritrovare quello spirito corale e unitario per crescere, svilupparsi e andare avanti all’interno del contesto regionale sardo.
Ecco perché nel programma della nuova giunta comunale appena insediata il settore culturale, diretto dall’Assessore Massimiliano Sanna, dovrà avere un posto di primo piano. Coinvolgendo, in modo pieno e corale, le numerose associazioni culturali che da anni operano in città con impegno e vivacità organizzativa. Nel ricordo del volto discreto dell’antica Aristan, come sottolinea lo storico cagliaritano Gianfranco Murtas nell’introduzione al suo lungo racconto sulle stagioni dei Liberi Muratori nella valle del Tirso, dove si avverte “che il primo tratto distintivo della Oristano ottocentesca è la lentezza, e dove si sente che sul suo territorio, iniziando dalle sponde in quel di Tharros, è passata la storia”.

Lunedì, 25 settembre 2017

 

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