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Nega il parroco sott’accusa per gli insulti anonimi al sindaco

Lettera degli avvocati che spiegano la scelta del patteggiamento. La vicenda avvenuta a Marrubiu ad inizio luglio

Nega il parroco sott’accusa per gli insulti anonimi al sindaco
Lettera degli avvocati che spiegano la scelta del patteggiamento. La vicenda avvenuta a Marrubiu ad inizio luglio

Il parroco di Marrubiu don Antonello Cattide “si dichiara assolutamente estraneo ai fatti”, dopo essere finito sott’accusa perché secondo la Procura di Oristano autore dei messaggi anonimi contenenti diversi insulti nei confronti del sindaco del paese Andrea Santucciu, ma anche del consigliere di maggioranza Raffaele Zedda, del consigliere comunale Gabriele Basciu, dell’assessore Doriano Sollai e del corrispondente del quotidiano L’Unione Sarda Antonio Pintori. Messaggi diffusi attraverso whatsapp all’inizio del mese di luglio e che a Marrubiu avevano alimentato polemiche.

Don Cattide non parla in prima persona. Lo fa attraverso i suoi difensori, gli avvocati  Gian Franco Siuni e Antonella Mugheddu che hanno diffuso una nota per spiegare anche la volontà di patteggiamento espressa dal sacerdote, dando ad intendere che qualcun altro potrebbe avere scritto quel messaggio.
Ne pubblichiamo uno stralcio di seguito.

L’avvocato Gianfranco Siuni

“La richiesta di definizione del procedimento con il patteggiamento, ben lungi dal costituire ammissione di responsabilità ed, anzi, pur con la consapevolezza dell’indagato di non avere commesso reato alcuno, è frutto di una scelta di mera opportunità, sia per il delicato ruolo che il parroco ricopre e, quindi, al fine di non esporre, anche a costo di un grande sacrificio personale, la chiesa a conseguenze inevitabilmente spiacevoli, sia al fine di tutelare altri soggetti che, invece, potrebbero essere coinvolti nella vicenda. Risulta quantomeno “azzardato” affermare che l’autore dei fatti sia con certezza l’indagato in questione quando, anche in assenza degli atti di indagine, con l’uso del solo buon senso, si sarebbe potuto comprendere che, tutt’al più, le indagini possono avere rivelato il mezzo con il quale sono stati redatti gli scritti ma,certamente, non chi ne sia l’autore, soprattutto quando detto mezzo (che potrebbe non essere un cellulare) sia nella materiale disponibilità o, comunque, sia accessibile a più persone. Don Cattide, si ripete, si dichiara assolutamente estraneo ai fatti e si riserva, per il grave danno che gli articoli apparsi sulla stampa, inevitabilmente gli stanno causando, di agire nelle opportune sedi per la tutela dei suoi diritti”.

Avv. Gian Franco Siuni e Avv. Antonella Mugheddu

Sabato, 16 settembre 2017

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