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Un segno contro la violenza al Museo diocesano di Oristano

Le opere di 32 artisti sardi uniti per Orune e Nule, dopo il drammatico assassinio del giovane Gianluca Monni

Un segno contro la violenza al Museo diocesano di Oristano
Le opere di 32 artisti sardi uniti per Orune e Nule, dopo il drammatico assassinio del giovane Gianluca Monni

Sabato prossimo 16 settembre, alle 19, nella Sala delle Esposizioni del Museo Diocesano di oristano, sarà inaugurata la mostra “Un segno contro la violenza”, a cura dell’artista Dina Montesu.

L’idea della mostra, che accoglie le opere di 32 artisti provenienti da tutta la Sardegna, nasce in reazione ai tragici fatti che hanno colpito i paesi di Orune e Nule nel maggio del 2015, dal desiderio di esprimere la condanna della violenza da parte delle due comunità ferite che, seppur affrante dal dolore, desiderano guardare oltre la barriera del risentimento e dell’odio. Attraverso l’arte, che educa al bello contribuendo a migliorare l’uomo, si vuole così significare un incontro di pace tra i due paesi della Barbagia e del Goceano.
“Durante l’iniziativa inaugurale”, illustra la direttrice del museo Silvia Oppo, “interverranno la curatrice Dina Montesu, l’artista Salvatore Garau e la pedagogista Loredana Sanna. Nel corso della serata il Coro Polifonico Incantos di Orune interpreterà alcuni brani sulla pace”.
Nell’ambito della mostra sono in programma, per i mesi di ottobre e novembre, una serie di incontri a tema con Maria Antonietta Motzo, critico e storico dell’arte, con Eugenia Cervello, studiosa di arti visive e comunicazione e con Loredana Sanna, pedagogista esperta in problematiche giovanili.
Sarà inoltre realizzato un laboratorio con i ragazzi del Liceo Artistico Carlo Contini curato dall’artista Vittoria Nieddu.

La locandina

Martedì, 12 settembre 2017

 

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