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Nei porti sardi un decimo delle merci trasportate via mare in Italia

Ricerca di Banca Intesa presentata a Cagliari

Oristano - Santa Giusta - Porto - Nave - Gru 2

Nei porti sardi un decimo delle merci trasportate via mare in Italia
Ricerca di Banca Intesa presentata a Cagliari

I porti della Sardegna rappresentano il 10% del totale nazionale per tonnellate di merci e l’11% per totale passeggeri. Secondo stime di SRM, il centro studi di Banca Intesa San Paolo, gli scali sardi generano 500 milioni di euro di valore aggiunto per l’economia nazionale e l’isola ha un valore aggiunto generato dal totale dei settori connessi all’economia del Mare pari a 1,6 miliardi di euro, il 5,3% del totale del valore aggiunto del territorio. Peraltro, il 91% dell’import-export della Sardegna viaggia via mare e l’isola risulta la seconda regione italiana, dopo la Liguria, per numero di posti barca e per posti barca oltre i 24 metri. Nei porti sardi è cresciuto del 4,7% nel 2016 anche il trasporto autoveicoli (RO-RO). E’ in calo, invece, la movimentazione dei container a causa della cancellazione del porto da alcune rotte internazionali. Cagliari, in particolare, è il secondo porto italiano per movimentazione di rinfuse liquide, il terzo per movimentazione merci con 40 milioni di tonnellate. Il suo traffico passeggeri, inoltre, è in forte crescita: a Cagliari ne sono transitati 518mila.

Sono alcuni dei dati emersi oggi nel capoluogo sardo in occasione del convegno “Economia del mare opportunità di sviluppo per la Sardegna”, organizzato da Banca Intesa e ospitato da Confindustria Sardegna meridionale.”Il sistema portuale di Cagliari è uno dei più importanti in Italia, ma presenta ancora grandi possibilità di crescita”, ha evidenziato Pierluigi Monceri, direttore regionale di Intesa Sanpaolo. “E’ uno sviluppo assolutamente necessario per assicurare all’Isola tutte le opportunità di crescita e rafforzare la sinergia con altri comparti, in particolare con quello turistico, e per favorire la spinta all’internazionalizzazione della regione”.
“Il Mediterraneo è sempre più centrale nelle rotte globali e nelle strategie degli operatori marittimo-portuali grazie al nuovo Canale di Suez, al crescente ruolo della Cina – si pensi al progetto sulla cosiddetta via della seta – ed all’allargamento del Canale di Panama”, ha ricordato Massimo Deandreis, direttore generale SRM. “La Sardegna per la sua posizione geografica può, meglio di altri, cogliere le opportunità che si aprono e accettare la sfida competitiva che arriva da altri porti mediterranei. Puntare con più convinzione sul cluster marittimo e sull’attuazione della Riforma Delrio diventa quanto mai strategico per una regione che ha il 91% del suo interscambio via mare e dove, ogni anno, passano dai suoi porti circa mezzo milione di crocieristi”.

Martedì, 12 settembre 2017

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