Navi e contributi: Dedoni accusa - LinkOristano
In Sardegna

Navi e contributi: Dedoni accusa

"Commistioni tra politica e affari"

Navi e contributi: Dedoni accusa
“Commistioni tra politica e affari”

“Servono anche a finanziare la fondazione Open di Matteo Renzi, i 72 milioni che ogni anno lo Stato elargisce a Tirrenia per gestire le rotte in regime di continuità territoriale da e per la Sardegna, insieme ai guadagni sulla vendita dei biglietti per i traghetti a tariffe che non possono certo definirsi agevolate”. Lo denuncia il consigliere regionale oristanese e capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni secondo il quale “quanto riportato nell’inchiesta che compare sulla prima pagina del ‘Fatto Quotidiano’ di oggi può essere facilmente verificato sul sito Internet della Fondazione: risultano contribuzioni da parte di Vincenzo Onorato, attuale proprietario di Tirrenia, e di Moby, altra compagnia di navigazione di proprietà del gruppo Onorato, per un totale di 150 mila euro, che fa dell’armatore napoletano uno dei principali sponsor dell’ex Presidente del Consiglio”.

Attilio Dedoni

“Quando parliamo della necessità di un riconoscimento costituzionale per lo status di insularità della Sardegna, bisogna tenere ben presente quali sono gli interessi e le commistioni tra politica e affari che prosperano sul mantenimento della nostra Isola in una posizione subordinata rispetto alle altre regioni italiane, poco più di una colonia da cui tutti cercano di prendere e cui nessuno vuol dare ciò che le spetta di diritto”, prosegue Dedoni. “Come si può pensare di sedersi a trattare il rinnovo della convenzione per le rotte in continuità territoriale quando l’armatore che collega la Sardegna all’Italia in un regime di monopolio privato pressoché assoluto e il Governo nazionale sono collegati da interessi simili? Senza contare che anche la stessa Giunta regionale risponde alle direttive del partito di cui Renzi è tuttora segretario. Diventa fin troppo facile, allora, capire come mai il tavolo per la ridefinizione dell’accordo con Tirrenia, aperto a novembre dello scorso anno, non ha ancora prodotto nulla, lasciando la compagnia di Onorato libera di fare il bello e il cattivo tempo sulle rotte da e per l’Isola”.
“Se Onorato avesse voluto investire un po’ dei suoi guadagni per fare del bene alla collettività, avrebbe certamente fatto meglio a spendere quei 150 mila euro per finanziare una campagna per la promozione dei territori sardi”, conclude il capogruppo. “Così, invece, non fa altro che contribuire a mantenere la nostra Isola asservita ai poteri forti italiani della politica e della finanza”.

Venerdì, 11 agosto 2017

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