"Una legge urbanistica che tuteli l'ambiente e dia risposte ai sardi" - LinkOristano
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“Una legge urbanistica che tuteli l’ambiente e dia risposte ai sardi”

Intervento del consigliere regionale oristanese Antonio Solinas

di Antonio Solinas
Commissione Ambiente Consiglio regionale della Sardegna

Antonio Solinas

Non ricordo un’estate senza una polemica ferragostana.

Molte volte le polemiche sono finalizzate a “costruire” qualcosa di meglio, altre volte, sono finalizzate a demolire il lavoro fatto da altri ed altre volte ancora, sono finalizzate a ricordare all’opinione pubblica che qualcuno ancora esiste.

Il dibattito sulla nuova legge urbanistica regionale racchiude un po’  tutte queste polemiche.

Il disegno  di legge della giunta regionale, trasmesso al consiglio già da qualche mese è il risultato di un dibattito che l’Assessore agli EE.LL., Cristiano Erriu, ha aperto con le forze sociali della nostra isola recependo molte delle osservazioni fatte. Oggi quella proposta è in carico alla 4^ Commissione Urbanistica del Consiglio Regionale, al pari delle altre proposte di legge presentate dai gruppi consiliari. Quella  del Centrodestra, primo firmatario l’On.le  Antonello Peru e quella dell’MDP, primo firmatario l’On.le Eugenio Lai e quella di due consiglieri del PD, Demontis e Collu.

La prima osservazione è che è normale che la minoranza consiliare presenti la propria proposta ma, cosa abbastanza inusuale è che, dopo la presentazione del disegno di legge della giunta, componenti della stessa maggioranza presentino proposte alternative sullo stesso argomento. Qual è la finalità? Migliorare il testo della Giunta? Se così fosse i presentatori avrebbero altre possibilità, prima fra tutte, emendare, modificare o, addirittura stravolgere, la proposta della giunta. Dalle dichiarazioni rilasciate da qualche dirigente del partito non sembra proprio. Non è che ci sia il tentativo di evitare che questo consiglio dia finalmente alla Sardegna intera una legge urbanistica che, nel massimo rispetto delle nostre bellezze naturali, consenta  al singolo cittadino o alla struttura turistica, di potersi adeguare alle nuove esigenze del mercato turistico? Se così fosse la risposta della commissione urbanistica è già stata molto chiara.

Considerata l’importanza dell’argomento in discussione è stata costituita una sottocommissione, presieduta dal sottoscritto, di cui fanno parte i primi firmatari delle proposte, il cui compito è quello di esaminare le quattro proposte e portare all’attenzione dell’intera commissione un testo “unificato”  da presentare e discutere con i gruppi consiliari, ANCI e CAL, Sindacati,  associazioni di categoria, associazioni  Ambientaliste e con tutti i portatori di interessi “LEGITTIMI” di un settore fondamentale e delicato della vita economica e sociale della Sardegna.

Non ci sono e non ci saranno né interessi personali né interessi di gruppi o di lobby da difendere o tutelare. I componenti della Commissione Urbanistica, in questa legislatura, hanno ampiamente dimostrato, di saper discutere anche animatamente ma poi, nel solo interesse generale,  pur su posizioni politiche diverse, lavorato per dare risposte concrete ai cittadini sardi.

Nessuno di noi vuole “aggredire” le coste con nuove costruzioni nel limite dei 300 metri, ma neppure tutelare  quei pochi che oggi hanno la fortuna di avere la casa in riva al mare, considerandola una “riserva indiana”.

Si vuole solo mettere in condizione chi oggi, non ha ancora usufruito dei vecchi piani casa e della legge 8 del 2015, di poter adeguare le proprie strutture turistiche a quelle che sono le richieste dei potenziali turisti.

Sono convinto che il dibattito, prima in commissione e poi in aula, ci consentirà, al fresco dell’autunno inoltrato, di dare alla Sardegna, una legge che salvaguardando l’ambiente, darà anche le risposte che i sardi si attendono.

Venerdì, 11 agosto 2017

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