Vivere con l'incubo dell'amianto e del disinteresse - LinkOristano
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Vivere con l’incubo dell’amianto e del disinteresse

Il consigliere Tendas porta in Regione la vicenda di una famiglia colpita dalla fibra killer

di Mario Tendas
Consigliere regionale del Partito Democratico

Mario Tendas

La Signora Loredana Zirottu assieme alla propria famiglia d’origine ha vissuto per oltre quindici anni presso la Stazione Ferroviaria “di Tirso” in territorio di Illorai, a partire dal 1984, dove il padre, Mario, svolgeva l’attività di capostazione per le Ferrovie della Sardegna, Gestione Governativa oggi diventate ARST Gestione FDS s.r.l., a pochi metri dall’alloggio di servizio dove la famiglia Zirottu abitava erano collocate su dei binari morti numerose automotrici e carrozze in disuso, coibentate con fibre di amianto.
Questo elemento, per lo sfaldamento della struttura delle carrozze ferroviarie, è rimasto per tanti anni a contatto con l’ambiente che dalle analisi di laboratorio è ri­sultato inquinato dal più pericoloso dei tipi di amianto. Le prime analisi furono richieste dal padre Mario Zirottu il quale, inutilmente, denunciava la pericolosità dell’ambiente di lavoro in cui viveva con la moglie ed i sette figli.
Tale stato di cose, è perdurato finché la prolungata esposizione all’amianto ha portato prima il padre e poi la figlia Loredana a contrarre l’asbestosi, mentre la moglie è deceduta durante la permanenza presso la Stazione di Tirso per tumore di Klansky “con metastasi linfonodali e peritoneali” che ha probabilmente impedito l’accertamento dell’asbestosi.
Il padre Mario dopo le numerose denuncie ha iniziato un lungo percorso giudiziario culminato con la sentenza n° 194/11 che ha stabilito la responsabilità delle Ferrovie della Sardegna, oggi diventata ARST, per l’asbestosi contratta. La figlia Loredana si è vista costretta dal 2011 a rivolgersi al Tribunale di Cagliari per il riconoscimento di un risarcimento equo causato dalla malattia, da parte dell’ARST, e attestata da diversi certificati medici, dai quali emerge con evidenza il nesso scientificamente indiscutibile fra la gravissima ed inguaribile malattia contratta da Loredana e la suddetta prolungata esposizione all’amianto che, come accennato, coibentava le numerose carrozze in disfacimento presso la Stazione ferroviaria di Tirso.
La  storia della Signora Zirottu è emblematica delle traversie che gli ex esposti all’amianto sono costretti ad affrontare per vedere riconosciuti i propri diritti. E questo è profondamente ingiusto!
Per tale motivo ho presentato una interrogazione urgente con risposta scritta al Presidente della Giunta, all’Assessore dei Trasporti e all’Assessore alla Sanità per sapere se ritengano giustificabile l’atteggiamento in questi anni della società ARST di fronte all’evidenza delle cause che hanno originato la malattia della Signora Zirottu e nel contempo se ritengano opportuno, rispetto alle funzioni, proporre ad ARST la verifica della possibilità di un accordo tra la parte lesa e la società stessa al fine di quantificare l’ammontare di un risarcimento equo rispetto alle condizioni di salute della Signora Zirottu e alle sue prospettive di vita, evitando così una lunga ed estenuante via giudiziaria, via giudiziaria addirittura umiliante per la parte lesa in quanto già percorsa dal padre con una sentenza che ha stabilito il nesso di causalità tra la sua asbestosi e l’esposizione all’amianto.

Mercoledì, 9 agosto 2017

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