Addio a Doddore: “Vero combattente per la sua terra e per la libertà”
Questo pomeriggio il rito funebre a Terralba, presenti tanti indipendentisti e alcuni leader politici
Il feretro avvolto nella bandiera dei quattro mori e in quella del leone di San Marco, Terralba ha dato l’ultimo saluto questo pomeriggio all’indipendentista Doddore Meloni, leader del movimento Meris Malu Entu, morto mercoledì scorso nell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, dopo oltre due mesi di sciopero della fame attuato per contestare la sua detenzione in carcere in seguito ad alcune condanne per reati fiscali e falso. Il rito funebre si è svolto nella basilica di San Pietro e Paolo. Con i familiari (vestiti quasi tutti col costume sardo), il suo legale, l’avvocato Cristina Puddu, e gli amici, tanti esponenti e militanti dell’indipendentismo giunti anche dalla penisola. Presenti tra gli altri l’europarlamentare della Lega Nord Mario Borghezio, il deputato e leader di Unidos Mauro Pili, il presidente dimissionario del Psd’Az Giovanni Columbu e il segretario del Partito dei sardi Frantziscu Sedda, i sindaci di Terralba e Arcidano Sandro Pili ed Emanuele Cera.
Don Gianfranco Zuncheddu ha celebrato la messa su espressa delega della Chiesa sarda, perché Doddore Meloni aveva manifestato il desiderio di una celebrazione in lingua sarda. E’ stata accordata una deroga parziale e don Zuncheddu, noto per aver tradotto in sardo i quattro vangeli, ha svolto in sardo l’omelia, tutta dedicata al ricordo della figura di Doddore Meloni come indipendentista e credente. “Un vero combattente per la sua terra e per la libertà”, ha affermato in limba don Zuncheddu, interrotto da lungo applauso.
“Doddore Meloni è morto per l’amore verso la sua patria e la sua terra”, ha detto ancora don Zuncheddu dal pulpito. “Ma non si può far morire così un uomo. La sua morte merita il massimo rispetto. Il suo sacrificio serva per la libertà della nostra terra per lungo tempo dominata da persone che l’hanno spogliata delle sue ricchezze”.
“Doddore”, ha proseguito don Zuncheddu, “è un martire indipendentista, come Bobby Sands che ha sacrificato la sua vita per la sua patria”.
“La galera non è una sconfitta, ci ha lasciato detto Doddore”, ha aggiunto don Zuncheddu. “Lo Stato non ha capito nulla del suo pensiero di libertà”.
Domenica, 9 luglio 2017
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