Movimento separatista: Doddore Meloni rinviato a giudizio a Brescia
Il suo legale chiede il processo: “Volere l’indipendenza e cercarla con vie legali è un diritto”
Doddore Meloni col suo legale, l’avvocato Cristina Puddu
L’indipendentista di Terralba Doddore Meloni, che da due mesi in carcere sta attuando lo sciopero della fame, è stato rinviato a giudizio dal giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Brescia insieme a tutti gli altri imputati dell’inchiesta “Tanko”, con l’accusa di aver partecipato ad una associazione separatista operante tra la Lombardia e il Veneto denominata “L’Alleanza”, con l’obiettivo di ottenere lo scioglimento dell’unità dello Stato italiano e quindi con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico. Il dibattimento comincerà il 31 ottobre prossimo davanti alla seconda sezione della Corte d’Assise di Brescia e si prevede fin d’ora molto lungo e complesso.
A darne notizia è stato il legale di Meloni, l’avvocato Cristina Puddu. Stavolta il pubblico ministero aveva chiesto il proscioglimento di Meloni, ma proprio l’avvocato Puddu si era opposto e aveva sollecitato il rinvio a giudizio del suo assistito.
“Doddore Meloni dovrà avere giustizia”, ha dichiarato l’avvocato Puddu, “con una pronuncia di assoluzione che stabilisca, una volta per tutte, che volere l’indipendenza e attuarla tramite le leggi internazionali e ogni altra via legale, è un diritto e non vuol dire assolutamente essere terroristi ed eversori”.
Lunedì, 26 giugno 2017
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