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Fauna selvatica e colture: Confagricoltura punta sulla prevenzione

Proposte formulate alla Regione con una lettera che chiede interventi urgenti

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Fauna selvatica e colture: Confagricoltura punta sulla prevenzione
Proposte formulate alla Regione con una lettera che chiede interventi urgenti

Sui danni da fauna selvatica, gli assessori regionali dell’Agricoltura e dell’Ambiente convochino subito un tavolo tecnico con le associazioni di categoria e tutti gli interessati per intervenire e rendere più efficace il regime di aiuti che il Ministero delle Politiche agricole sta mettendo a punto e che poi andrà notificato all’Unione Europea. Lo chiede con una nota inviata agli assessorati,  Confagricoltura Oristano, che sollecita un’azione forte della Regione sul governo.

Secondo l’organizzazione agricola “è ormai innegabile che i danni provocati dalla fauna selvatica a diversi settori agricoli e della pesca siano sempre più rilevanti”.

“La questione”, scrive Confagricoltura, ” va affrontata con impegno e in maniera organica dall’amministrazione regionale, soprattutto per avviare una puntuale azione di prevenzione, come richiesto da Bruxelles. La norma in elaborazione consentirà di intervenire con il ristoro totale dei danni provocati da fauna protetta e in regime di de minimis sui danni provocati dalle specie cacciabili (quindi non più di 15 mila euro in 3 anni)”.

“In questi giorni”, sottolinea Confagricoltura, “nell’Oristanese è in corso un intenso dibattito sui nocivi effetti dei fenicotteri sulle risaie. Questo è un caso esemplare sull’importanza di un approccio che, eccettuato il provocatorio ricorso alle doppiette suggerito da alcuni, mette l’azione preventiva prima di ogni altra cosa. Se le iniziative dissuasive finora messe in campo dai risicoltori non sono più efficaci per diminuire la presenza dei volatili, è prioritario che Regione, agricoltori ed esperti si confrontino per trovare metodi che prima di tutto misurino la crescita delle colonie avvenuta in questi ultimi anni (un fatto positivo, per altri versi, trattandosi di una specie protetta ormai “adottata” dalle località costiere sarde) e discutano la possibilità di sperimentare per i fenicotteri un metodo di alimentazione nei loro luoghi di stanziamento: l’aumento del numero di individui ha provocato una scarsità di cibo negli stagni e per questo si spostano nelle risaie. È sacrosanto tutelare una specie protetta, ma è altrettanto importante difendere il lavoro degli imprenditori agricoli”.

Per quanto riguarda invece i danneggiamenti causati da specie non protette come cinghiali e cornacchie, il ristoro in regime de minimis è un intervento poco efficace secondo Confagricoltura Oristano. È fondamentale invece congegnare migliori piani di abbattimento che ottengano la riduzione della popolazione, senza tralasciare che le risorse stanziate finanzino il rimborso spese dei coadiutori che materialmente effettuano il depopolamento nei campi.

“L’agricoltura sarda ha bisogno di proposte concrete e ragionate e non di sparate eclatanti per il desiderio di visibilità sulla stampa”, conclude la nota dell’organizzazione. “Confagricoltura sarà sempre disponibile per portare il proprio contributo”.

Mercoledì, 24 maggio 2017

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