Vendemmia addio: il gelo brucia i grappoli, anche della Vernaccia - LinkOristano
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Vendemmia addio: il gelo brucia i grappoli, anche della Vernaccia

Nel Terralbese il sindaco di Arcidano fa suonare l'allarme dell'emergenza: danni ingenti. Risparmiata la Planargia

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Vendemmia addio: il gelo brucia i grappoli, anche della Vernaccia
Nel Terralbese il sindaco di Arcidano fa suonare l’allarme dell’emergenza: danni ingenti. Risparmiata la Planargia

I grappoli d’uva bruciati dal gelo – Foto Emanuele Cera

Tra Baratili, Zeddiani e Narbolia ricordano ancora quella gelata di Pasqua di 40 anni fa che bruciò i vitigni e generò tanta disperazione tra i produttori della Vernaccia. Proprio come qualche giorno fa quando il gelo ha seccato i grappolini d’uva e compromesso la vendemmia. Se 40 anni fa  le viti ebbero modo di rigermogliare perché la Pasqua era “bassa”, quest’anno, però, difficilmente ci sarà la possibilità di un rifiorimento. Non resta che calcolare i danni, davvero ingenti anche in provincia di Oristano, dove numerose sono le zone vitate interessate dalle gelate primaverili che nei giorni scorsi hanno interessato quasi l’intero territorio regionale.

Renzo Murru

Il sindaco di Baratili Renzo Murru si attiverà per un urgente incontro con i sindaci dei comuni ricadenti nella Valle del Tirso ricompresi nel Decreto del Presidente della Repubblica che delimitava la zona per la produzione della Vernaccia doc.

A Sud di Oristano, invece, il primo a lanciare l’allarme nei giorni scorsi è stato il sindaco di San Nicolò d’Arcidano, Emanuele Cera. In paese ci sono ben 240 ettari di vigneti. Ed è un pianto. Così come nei centri  vicini del Terralbese: “Sono andate completamente distrutte diverse vigne e altre sono state irrimediabilmente compromesse”, racconta il sindaco Cera.

Emanuele Cera

“Nell’agro di Arcidano, intere zone sono state travolte dal gelo e i germogli che per via delle già alte temperatura erano abbondantemente avviati, sono stati letteralmente bruciati”, prosegue Cera, “una vera e propria mazzata che comprometterà la produzione del 2017, anche in maniera seria, nel nostro paese”.
Il sindaco non ha perso tempo e dopo aver effettuato nel fine settimana scorso un sopralluogo nell’agro, già stamattina ha convocato d’urgenza la giunta per deliberare la richiesta di accertamento dei danni causati alle aziende agricole da calamità naturali, eventi eccezionali e avversità atmosferiche, richiesta  da presentare al servizio territoriale Argea competente per territorio.

“Dopo la delibera”, ricorda il sindaco, “va compilata dal Comune la scheda di segnalazione dei danni e i singoli imprenditori agricoli invece dovranno compilare e presentare singolarmente la modulistica di dichiarazione dei danni subiti. Un procedimento amministrativo che vedrà coinvolta l’Argea che a sua volta, acquisite le informazioni metereologiche prodotte dal Servizio Agro meteorologico regionale Sar, effettuerà le necessarie verifiche sul campo e redigerà la propria relazione tecnica dichiarando la percentuale di danni subiti nell’intero territorio”.

“Questo evento calamitoso proprio non ci voleva”, affermano sconfortati alcuni viticoltori locali, “attraversiamo già un momento di grande difficoltà, il prodotto non ci viene pagato per il suo giusto valore ora dobbiamo anche subire un rovinoso calo di produzione e in alcuni casi anche danni alle piante che resteranno segnati anche per la prossima annata”.

Augusto Brigas

Unica nota in positivo in questo quadro sconfortante arriva dalla Planargia, terra della Malvasia. La zona non sembra essere stata interessata dal freddo eccezionale e fuori stagione. L’ex sindaco di Bosa Augusto Brigas, appassionato viticoltore conferma: “Per quanto risulta il freddo non ha causato gravi danni ai vigneti”.

Lunedì, 24 aprile 2017

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