Bonifiche ferraresi si presenta ad Arborea, ma non sono rose e fiori - LinkOristano
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Bonifiche ferraresi si presenta ad Arborea, ma non sono rose e fiori

Il sindaco chiede interventi nel comprensorio in crisi. Gli assessori promettono. Dedoni contesta ancora sulla cessione

Arborea - Sbs

Bonifiche ferraresi si presenta ad Arborea, ma non sono rose e fiori
Il sindaco chiede interventi nel comprensorio in crisi. Gli assessori promettono. Dedoni contesta ancora sulla cessione

Da sinistra: Pier Luigi Caria, Raffaele Paci, Manuela Pintus e Federico Vecchioni – Foto Ufficio Stampa Regione Sardegna

Presentazione ufficiale di Bonifiche Ferraresi ad Arborea dopo l’acquisto di una parte di Sbs, Bonifiche sarde SPA in liquidazione. Il vicepresidente della Regione Raffaele Paci, che ha condotto e chiuso l’operazione di vendita esattamente un mese fa, ha incontrato nella sala consiliare del Municipio con il sindaco Manuela Pintus gli amministratori dei Comuni coinvolti dall’investimento (Pietro Paolo Piras sindaco di Terralba e Andrea Santucciu sindaco di Marrubiu) insieme al neo assessore dell’Agricoltura Pier Luigi Caria e all’amministratore delegato di Bonifiche Ferraresi Federico Vecchioni.

“L’arrivo di Bonifiche Ferraresi è una grande opportunità. Stiamo riportando in vita terreni abbandonati da oltre dieci anni e garantendo tutti i posti di lavoro, ma questo è solo l’inizio”,  dice Paci. “Sono sicuro che intorno a questo importante partner si possano aggregare tutti gli imprenditori del territorio per fare sinergia e filiera. Vogliamo restituire tutti i terreni al territorio, terreni che siano produttivi e creino ricchezza e occupazione. Bonifiche Ferraresi, con le nuove tecnologie e l’innovazione che porterà dentro Sbs, faciliterà poi la diffusione nel territorio di quelle nuove competenze indispensabili per garantire alla nostra agricoltura il salto di qualità di cui ha bisogno per diventare, e ne ha tutte le potenzialità, il volano dell’economia della Sardegna”.

Durante l’incontro è più volte emersa la forte volontà di Bonifiche Ferraresi di integrarsi perfettamente col territorio, rispettandone l’identità e valorizzandone caratteristiche e punti di forza, con un piano che porti ricadute positive ad ampio raggio sul territorio.

Bonifiche Ferraresi, società guidata dall’amministratore delegato Federico Vecchioni, la più grande azienda agricola italiana per superficie agricola utilizzata, ha accettato tutte le condizioni contenute nell’ultimo bando, a cominciare dal prezzo di vendita: 9 milioni e mezzo di euro per diventare proprietari di un’azienda con strutture e stalle, magazzini, uffici e terreni (573 ettari tra Arborea e Terralba e altri 429 ettari di provenienza Laore in concessione per 15 anni, in due corpi fondiari tra Marrubiu, Terralba, Santa Giusta e Arborea) attrezzature e, appunto, 26 dipendenti tutti riassorbiti nella nuova azienda, che ha già annunciato altri importanti investimenti.

“Vogliamo valorizzare le attività dell’assessorato dell’Agricoltura, che per la Giunta è settore fondamentale per il rilancio dell’economia, sfruttando al meglio tutte le energie delle proprie strutture”, sottolinea l’assessore Caria. “Arborea è un luogo strategico per il comparto, come dimostra anche la volontà di investire in questa zona della Sardegna da parte di una società così importante. Sull’accordo con Bonifiche Ferraresi va il mio plauso al lavoro fatto dagli uffici dell’Agenzia Laore”.

“Il prossimo 24 marzo”,  ha concluso il titolare dell’Agricoltura, “tornerò qui a incontrare gli amministratori e gli operatori del territorio per definire insieme i prossimi interventi utili al rilancio del comparto”.

Manuela Pintus

Le richieste del sindaco Pintus. A questo proposito il sindaco di Arborea Manuela Pintus,  che ha sottolineato l’importanza del salvataggio dei posti di lavoro e auspicato che l’ingresso di Bonifiche ferraresi non causi ulteriori difficoltà nel tessuto imprenditoriale locale già in difficoltà, ha  consegnato ai rappresentanti della Giunta regionale un documento che riassume le problematiche del comprensorio della bonifica e chiede adeguata attenzione con concreti interventi: dalle deifficoltà conseguenti al forte calo del prezzo del latte bovino; alla vertenza col Consorzio di bonifica per le nuove cartelle, per l’inefficienza della rete e una non adeguata calendarizzazione della campagna irrigua. E ancora i ritardi nel pagamento dei premi comunitari alle aziende, la necessità di terra coltivabile, l’esclusione delle aziende locali dai sostegni del Mipas: Nel documento  anche le difficoltà a causa dell’assenza di una rete internet veloce nelle stalle ormai informatizzate e per finire con le carenze della rete viaria rurale e col centenario proprio della Società  Bonifiche Sarde che il prossimo anno si vorrebbe celebrare.

Emanuele Cera

Il sindaco di Arcidano: “I soldi incassati dalla Regione investiti nel nostro territorio”. “Oggi ad Arborea presentazione delle Bonifiche Ferraresi che ha acquistato dalla Regione Sardegna la Società Bonifiche Sarde”, ha dichiarato il sindaco di San Nicolò d’Arcidano Emanuele Cera. “Mi fa piacere che i dipendenti trovino finalmente soddisfazioni lavorative, speriamo durature, anche se personalmente ho sempre ipotizzato soluzioni diverse. Non voglio entrare nel merito delle scelte di cessione delle terre e delle strutture aziendali, sinceramente molto discutibili (in passato sono state cedute ai Comuni, a prezzi simbolici, intere aziende regionali, vedasi quella di Uta), sicuramente utili agli operatori agricoli del territorio. Probabilmente i nostri imprenditori non erano pronti o non sono stati messi in condizione nel tempo di poter concorrere all’acquisto o di poterle utilizzare, vista la necessità. Sta di fatto che quelle terre che erano paludose, insane, invase dalle zanzare e dagli insetti, le hanno bonificate, con tantissimi sacrifici e con tanto sudore, i nostri avi, braccianti e lavoratori che a piedi e in bicicletta arrivavano principalmente da Terralba, da Uras, da Marrubiu da Arcidano e da altri Comuni. Ora la Regione ha incamerato importanti risorse”, prosegue il sindaco di San Nicolò d’Arcidano Emanuele Cera. “Queste risorse auspichiamo che abbiano almeno la sensibilità di destinarle al nostro territorio, troppo spesso abbandonato e trascurato dalla politica regionale. Se così non fosse, sarebbe veramente offensivo e poco rispettoso per noi, per i nostri amministrati e nei confronti di coloro che hanno contribuito a far nascere queste fertili terre della Piana di Arborea. Aspettiamo con la massima attenzione di conoscere le decisioni della Regione.

Attilio Dedoni

Dedoni contesta ancora. “E’ doveroso intervenire ancora una volta per ristabilire la verità dei fatti in merito alla vicenda della cessione della Società Bonifiche Sarde a Bonifiche Ferraresi, perché anche stamani, a margine dell’assemblea convocata ad Arborea per presentare ufficialmente i nuovi investitori alle istituzioni locali e agli operatori agricoli del territorio, l’assessore Paci ha proseguito l’opera di disinformazione che è stata portata avanti finora, parallelamente alla cessione dell’azienda di proprietà della Regione a uno dei più grandi gruppi industriali del comparto agricolo nazionale”, ha dichiarato dal canto suo  il capogruppo dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici in Consiglio regionale, Attilio Dedoni.

“Questa mattina, Paci ha sostenuto che la Giunta regionale avrebbe fatto tutto il possibile per favorire una soluzione locale per la cessione della Sbs, ma che questa si è resa impraticabile vista l’impossibilità per la cooperativa 3A di farsi carico dell’operazione”, prosegue Dedoni. “Con questo, l’Assessore vorrebbe lasciar intendere che la 3A sia stata l’unico soggetto sardo ad interessarsi all’acquisizione dell’azienda di Arborea. La verità è che la 3A non ha mai presentato un’offerta di acquisto, quindi tale ipotesi non è mai stata in campo. Viceversa, Paci cerca ancora di nascondere che è stata presentata, nel pieno rispetto di tutti i criteri formali e sostanziali previsti dalla procedura di liquidazione, un’offerta da parte di una cordata di imprenditori agricoli sardi e che tale offerta era economicamente più vantaggiosa rispetto a quella di Bonifiche Ferraresi, oltre a dare maggiori garanzie sul mantenimento dell’occupazione e sulle ricadute positive dell’investimento sul tessuto produttivo locale”.
“La scelta di prendere in considerazione soltanto l’offerta di Bonifiche Ferraresi e di far finire nel dimenticatoio quella della cordata locale è puramente politica, come si può facilmente dedurre dalla collocazione di alcuni dei principali soci del gruppo emiliano”, conclude il capogruppo. “Non per niente, il modo in cui sono state portate avanti le trattative per la cessione e i criteri adottati per l’aggiudicazione sono oggetto di una controversia che sarà risolta nelle aule giudiziarie. Quello che però, in sede politica, non può e non deve passare sotto silenzio è il tentativo di distorcere la verità dei fatti per sviare l’attenzione dall’atteggiamento tenuto dalla Regione in questa vicenda, del quale sarà chiamata ad assumersi la responsabilità nelle sedi opportune”.

Venerdì, 10 marzo 2017

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