"Ministro, aiutate i centri antiviolenza per fermare il femminicidio" - LinkOristano
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“Ministro, aiutate i centri antiviolenza per fermare il femminicidio”

A Ghilarza stamattina, chiesto un impegno del Governo per agevolarne l'attività a tutela delle donne

Ghilarza - ministro Fedeli - Centri antiviolenza

“Ministro, aiutate i centri antiviolenza per fermare il femminicidio”
A Ghilarza stamattina chiesto un impegno del Governo per agevolarne l’attività a tutela delle donne

La ministra Valeria Fedeli con le rappresentanti dei centri antiviolenza della Sardegna

“Se si fosse rivolta a un centro antiviolenza, probabilmente sarebbe sfuggita alle coltellate del marito, la giovane mamma di Iglesias vittima, la settimana scorsa, dell’ennesimo femminicidio”.  E’ quanto ha affermato stamattina Patrizia Desole, dell’Associazione Prospettiva Donna, nel corso del breve incontro che la ministra all’Istruzione Valeria Fedeli ha avuto a Ghilarza con le rappresentanti delle associazioni che gestiscono in Sardegna i centri antiviolenza.  Desole, dell’associazione che ha in affidamento i centri antiviolenza di Olbia e Oristano, nel sottolineare l’importante ruolo esercitato dai sette centri antiviolenza attivi nell’isola, ha chiesto alla ministra Valeria Fedeli di farsi portavoce presso il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, della necessità di un provvedimento che ponga fine alla precarietà e alle difficoltà in cui sono costretti a operare i servizi incaricati di assistere le donne vittime di violenza e i loro bambini, vittime a loro volta della cosiddetta “violenza assistita”.

Patrizia Desole, sempre a nome dei centri antiviolenza dell’isola, ha inoltre chiesto alla ministra di intervenire per facilitare il trasferimento da una scuola all’altra dei bambini ospiti, insieme alle madri, delle case protette. “L’autorizzazione al trasferimento dei bambini in una scuola diversa da quella di provenienza ora è subordinata al consenso di entrambi i genitori, ha spiegato Desole, una procedura in contrasto con la necessità di allontanarli con la mamma dalla loro casa per separarli da un padre violento“.
Claudia Tommasi, dell’associazione “Donne al Traguardo” di Cagliari, ha segnalato da parte sua  la difficoltà di avviare il sostegno psicologico per i minori, sempre perchè è richiesto il consenso anche del genitore da cui invece bisogna proteggerli.
Alla ministra Fedeli è stato chiesto anche un impegno perché i programmi scolastici prevedano un approccio di genere e la diffusione della cultura del rispetto, oltre che per il varo di specifici progetti di formazione e di prevenzione della violenza contro le donne.
La ministra all’Istruzione Valera Fedeli ha ascoltato con molto interesse le segnalazioni arrivate dai centri antiviolenza, e si è impegnata ad affrontare i problemi illustrati.

Lunedì, 6 marzo 2017

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