Vertenza Entrate: "Paci in Consiglio prima di firmare patti con lo Stato" - LinkOristano
Prima categoria

Vertenza Entrate: “Paci in Consiglio prima di firmare patti con lo Stato”

Intervento del capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni

Attilio Dedoni

Vertenza Entrate: “Paci in Consiglio prima di firmare patti con lo Stato”
Intervento del capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni 

Attilio Dedoni

“L’assessore Paci non si sogni di poter firmare nuovi patti con lo Stato in materia di entrate senza prima presentarsi davanti al Consiglio regionale per spiegare qual è lo stato attuale dei conti della Regione, quante delle risorse dovute alla Sardegna in base al dettato dell’articolo 8 dello Statuto ci sono state sottratte dal 2014 a oggi e cosa intende fare per recuperarle. C’è poco da giocare con le parole: dal momento che le quote di compartecipazione alle entrate erariali che ci spettano non ci vengono versate, la cosiddetta ‘Vertenza Entrate’ esiste, è sempre aperta e attende una Giunta regionale capace di chiuderla riportando in Sardegna tutti i soldi indebitamente sottratti dal Governo”, dichiara il capogruppo consiliare dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici, Attilio Dedoni, replicando a quanto affermato dall’Assessore regionale al Bilancio, Raffaele Paci, a seguito dell’accordo siglato ieri per lo sblocco dei fondi statali destinati alle Province e agli Enti locali.

“Innanzi tutto, vista l’improvvisa preoccupazione per gli accantonamenti che sembra aver assalito l’Assessore dopo che egli stesso, con l’accordo del 2014, ne aveva accettato l’imposizione, vogliamo sapere se le entrate trasferite dallo Stato sono sufficienti per dare copertura finanziaria al bilancio regionale per il 2017 o se si corre il rischio di incorrere negli stessi problemi del bilancio 2016, che deve essere esaminato ancora una volta dal Consiglio per mettere una pezza alla mancata copertura delle spese”, prosegue Dedoni. “Il fatto che lo stesso Paci parli della necessità di un nuovo patto con lo Stato rivela la consapevolezza del fallimento di quello firmato due anni fa. Questa volta, però, la Sardegna non può accettare accordi a scatola chiusa: il Governo continua a non applicare l’articolo 8 dello Statuto, accumulando arretrati nelle somme dovute alla Regione e non trasferite. Non basta chiedere di ridurre gli accantonamenti a partire dal prossimo anno e sbloccare una parte delle somme già accantonate per l’anno in corso, evidentemente indispensabile per riuscire a chiudere il bilancio. E’ necessario conoscere l’esatta entità delle somme non trasferite per presentare il conto al Governo: l’articolo 8 deve essere applicato alla lettera e le somme previste devono arrivare nell’Isola fino all’ultimo centesimo”.

“Ormai anche l’intero centrosinistra ne è consapevole: l’accordo del 2014 è stato un colossale errore, ritirare i ricorsi per il riconoscimento delle entrate ci sta facendo perdere una valanga di soldi, soldi nostri che generosamente rinunciamo a riscuotere mentre la Sardegna è stremata dalla crisi economica”, conclude il capogruppo. “Questo è un lusso che non possiamo più permetterci, per questo la Regione deve attivarsi in tutte le sedi possibili per ottenere il rispetto del dettato statutario, sia per quanto riguarda le quote già riconosciute che per quelle ancora in attesa di riconoscimento, come le accise sui carburanti prodotti in Sardegna: ci sono miliardi di euro che mancano nel bilancio regionale e la responsabilità è solo della sudditanza della giunta Pigliaru al Governo nazionale di centrosinistra”.

Sabato, 25 febbraio 2017

commenta