Cartelle del Consorzio di bonifica: da Cabras appello alla Regione - LinkOristano
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Cartelle del Consorzio di bonifica: da Cabras appello alla Regione

Chiesto un intervento per evitare penalizzazioni alle imprese agricole e per un costo certo dell'acqua da irrigazione

Irrigazione di soccorso

 

Irrigazione

Un prezzo equo dell’acqua e la definizione della vertenza sulle centrali elettriche sul Tirso, in favore delle aziende agricole dell’Oristanese. Lo chiedono con una nota indirizzata al presidente regionale Francesco Pigliaru e alla sua giunta e alle associazioni di categoria il sindaco di Cabras Cristiano Carrus e il consigliere delegato Gianni Meli.

Cristiano Carrus

“Il comparto agricolo per la nostra Provincia ed in particolar modo per il Comune di Cabras, rappresenta la principale risorsa economica e occupazionale”, scrivono i due amministratori nella nota. “Tantissimi operatori agricoli, che esercitano la propria attività nel comprensorio del Consorzio di Bonifica dell’Oristanese, hanno manifestato in maniera forte il disagio arrecato alla loro attività a causa della scelta operata dal Consorzio di Bonifica sul fatto che il debito dello stesso, per quanto riguarda il triennio 2006, 2007 e 2008,  sia caricato sulle aziende che già da diversi anni devono far fronte alla grave crisi economica”.

“Siamo increduli e indignati”, proseguono Carrus e Meli, “perché gli agricoltori della Sardegna, notoriamente e statisticamente tra i più poveri della penisola, non possono accollarsi un debito così esoso che rischia di accelerare il definitivo tracollo di un settore fondamentale per il nostro territorio. Le aziende agricole locali sono già molto danneggiate, non solo per la mancanza di efficienti opere irrigue, ma anche per la mancanza di impianti di elettrificazione che qualora dovessero essere realizzati da un’impresa rappresenterebbero un costo esorbitante ed insostenibile”.

Gianni Meli

“Il Consorzio di Bonifica”, concludono i due amministratori di Cabras, “dovrebbe essere un ente a sostegno delle imprese agricole ed invece si sta trasformando in qualcosa che penalizza gli operatori. Appare assurdo, infatti, che nel 2017 si coltivi la terra senza sapere quale sarà il costo dell’acqua per ettaro se non dopo anni, con il rischio poi di gravi ripercussioni economiche per il mondo agricolo”.

Giovedì, 19 gennaio 2017

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