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Giornata della Memoria: l’Artistico ricorda l’Omocausto

Tre iniziative raccontano lo sterminio dimenticato degli omosessuali

Oristano - Liceo Artistico - Mostra - Omocausto 1

Giornata della Memoria: l’Artistico ricorda l’Omocausto
Tre iniziative raccontano lo sterminio dimenticato degli omosessuali

Omocausto

Tre iniziative al Liceo artistico Carlo Contini di Oristano celebrano il giorno della memoria, istituito con la legge n. 211 del 2000 per ricordare il 27 gennaio 1945, giorno in cui le truppe sovietiche liberarono il campo di sterminio di Auschwitz.
Per l’occasione l’Istituto guidato dal dirigente Franco Frongia ospita la mostra “OMOCAUSTO. Lo sterminio dimenticato degli omosessuali”, curata dell’ARCIGAY e con l’apprezzamento del Presidente della Repubblica Italiana; l’istallazione d’arte contemporanea OMOCAUSTO, realizzata dagli studenti del Liceo artistico Carlo Contini e PARAGRAPH 175, film di Rob Epstein e Jeffrey Friedman che racconta le storie drammatiche di alcuni omosessuali perseguitati durante il nazismo e sopravvissuti allo sterminio.
L’iniziativa, curata dal docente Ivo Serafino Fenu e realizzata in collaborazione con il Centro di Documentazione della Memoria “Cosimo Orrù” di San Vero Milis, sarà inaugurata sabato 21 gennaio in occasione dell’Open Day e sarà visitabile fino a sabato 18 febbraio. Le varie proposte espositive, che occupano tutto il 2° piano del Liceo, propongono un vero e proprio viaggio nel terribile progetto nazista di “pulizia etnica” offrendo, con l’istallazione creata dagli alunni, una meditazione dolorosa quanto consapevole sulla lucida follia che governò uno dei periodi più bui della storia europea.

La mostra. “Tra il 1922 e il 1933 l’Europa venne sconvolta dall’avvento al potere di due regimi che avrebbero segnato tragicamente il XX secolo: il regime fascista in Italia e quello nazista in Germania. Portatori di due ideologie che intendevano ricreare il primo un “nuovo italiano”, il secondo una “razza ariana” purificata attraverso lo sterminio di tutti gli elementi ritenuti “inutili”, “inadatti alla vita” o estranei al popolo tedesco, queste folli ideologie politiche sconvolsero il panorama sociale europeo. In particolar modo, in Germania, il delirio nazista iniziò da subito la liquidazione sistematica di tutti gli elementi considerati “diversi” che minacciavano la purezza della “razza ariana”. Milioni di persone, in prevalenza ebrei, ma anche zingari, Testimoni di Geova, atei, oppositori politici, portatori di handicap fisici e mentali, prostitute, omosessuali, cominciarono una lunga marcia che li condusse nei campi di concentramento e di sterminio, e quindi alla morte. Questa tragedia ha riempito pagine e pagine dei libri di storia. Tuttavia, alcune parti di essa sono cadute nel silenzio, dimenticate per decenni. Tra queste quello che in tempi recenti è stato definito “l’Omocausto”: la persecuzione e lo sterminio di migliaia di omosessuali, uomini e donne. Ritenuti un pericolo per la società e per la “purezza della razza”, gli omosessuali tedeschi e, successivamente, anche quelli dei paesi invasi dalla Germania, si ritrovarono travolti dalla folle selezione razziale, dapprima ricercati e braccati e, in seguito, aggrediti, perseguitati e sterminati. Come per tutti gli elementi indesiderati, anche per gli omosessuali si aprirono i cancelli dei campi di concentramento. A migliaia vennero marchiati con un triangolo rosa, costretti a subire aberranti esperimenti medici, torture e umiliazioni mentre quelli più forti che riuscivano a resistere venivano soppressi nelle camere a gas. Un dramma, quello degli omosessuali, che non terminò neppure con la fine della guerra. Considerati “colpevoli” anche da chi aveva liberato i campi di sterminio, molti continuarono a scontare in carcere le pene inflitte dal regime nazista, così, nel timore di ulteriori persecuzioni, per la vergogna imposta da secoli di repressione, chi visse in prima persona l’Omocausto, si chiuse nel silenzio. Per decenni del dramma di migliaia di donne e uomini imprigionati, torturati e uccisi per il loro modo di amare “diverso” non si seppe nulla. Questa mostra, un breve percorso in quella tragedia dimenticata, vuole rendere omaggio alla memoria di quelle persone, alle loro sofferenze, alle loro vite spezzate. Per non dimenticare. Nessuno”.

L’iniziativa rientra nel progetto scolastico “Secondo Piano”, destinato a ospitare eventi espositivi di qualità rivolti sia alla popolazione studentesca sia ai cittadini tutti, fornendo agli attuali studenti la possibilità di cimentarsi in attività allestitive e critiche quali potenziali possibilità professionali una volta portato a termini il percorso scolastico.

Le mostre saranno visitabili dal 21 gennaio al 18 febbraio. La mattina dal
dal lunedì al sabato, dalle 9.30 alle 13. Il pomeriggio nelle giornate di lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, dalle 15.30 alle 18.
L’ingresso è libero. Per le scolaresche è necessaria la prenotazione.

Lunedì, 16 gennaio 2017

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