La prima nata si chiama Eleonora - LinkOristano
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La prima nata si chiama Eleonora

Fiocco rosa all'ospedale di Oristano. I genitori sono di Ghilarza. L'ultimo nato dello scorso anno è Tomaso

La prima nata si chiama Eleonora
Fiocco rosa all’ospedale di Oristano. I genitori sono di Ghilarza. L’ultimo nato dello scorso anno è Tomaso

Eleonora, la prima nata del 2017 in provincia di Oristano - Foto Ufficio Stampa Asl Oristano

Eleonora, la prima nata del 2017 in provincia di Oristano – Foto Ufficio Stampa Assl Oristano

Un fiocco azzurro ha chiuso l’anno 2016 mentre con una coccarda rosa si è aperto quello nuovo all’ospedale San Martino di Oristano. E’ qui che alle 18.03 del 31 dicembre 2016 che è nato il piccolo Tomaso, di Oristano ed alle 10.05 del 1 gennaio 2017 ha emesso il suo primo vagito la piccola Eleonora, i cui genitori sono residenti a Ghilarza. Sono stati entrambi parti spontanei e nel caso della bambina, «la sua mamma ha scelto di farla nascere con l’analgesia epidurale – spiega il Direttore dell’Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia Antonio Onorato Succu – un servizio, quello del cosiddetto “parto indolore”, che il nostro ospedale fornisce gratuitamente a tutte le donne che ne fanno richiesta 24 ore su 24, sette giorni su sette, grazie alla collaborazione con il reparto di Anestesia e Rianimazione».

Il nido del “San Martino” nel 2016 ha accolto nelle sue culle 801 nuovi nati, 7 in meno rispetto al 2015: un dato che testimonia una buona tenuta del punto nascita oristanese rispetto a una crisi demografica ormai consolidata. «In verità pensavamo di avere una riduzione ancora più consistente vista la tendenza al decremento delle nascite che si registra non solo in Sardegna, ma in tutta l’Italia – constata il dottor Succu – Lo scorso anno l’Istat ha certificato il minimo storico di nascite dall’Unità d’Italia a oggi: nel 2015 sono venuti al mondo 488 mila nuovi nati, cioè 15 mila in meno rispetto al 2014. Un decremento che appare, almeno fino allo scorso anno, inarrestabile, dopo la modesta crescita degli anni ’90 interrottasi nel 2010. Da questa annualità e fino al 2015 si è segnato un record negativo dopo l’altro. Aspettiamo che l’Istat pubblichi il dato consuntivo 2016 facendo gli scongiuri, ma l’impressione è, nei nostri piccoli numeri, che il decremento continui» pronostica il Direttore dell’Unità Operativa di Ginecologia. Non incide più in maniera rilevante, contrariamente agli anni scorsi, neanche l’apporto degli immigrati: «Fino ad alcuni anni fa il loro contributo, in termini di nascite, era abbastanza importante, anche nella nostra provincia. Oggi registriamo percentuali significative, ma non di grande rilievo» commenta il dottor Succu. A preoccupare è poi il tasso di fecondità, ovvero il numero di figli per donna, in Italia e ancor più in Sardegna: se nel 2015 nel Paese si è registrato un tasso di 1,35 figli per donna, molto lontano dal 2,1 (dato che permette un equilibrio demografico), la nostra Isola si è attestata su un modestissimo 1,1 figli per donna.

Tuttavia, come dicono i numeri, il punto nascita oristanese nel 2016 ha mantenuto pressochè costante il numero dei nuovi nati, riuscendo ad attirare le gestanti anche dai territori limitrofi alla nostra provincia. Un’attrattività che si spiega con la presenza di professionalità qualificate, di un elevato comfort alberghiero e di servizi all’avanguardia. Oltre al parto indolore gratuito h 24, l’ospedale San Martino offre anche il rooming in, ovvero la possibilità di mantenere il piccolo in stanza con la madre per la maggior parte del tempo trascorso in degenza, fondamentale per favorire l’attaccamento e l’allattamento al seno. E se a misurare la qualità dell’assistenza nell’area ostetrico-ginecologica è la percentuale dei cesarei primari, che dovrebbero mantenersi al di sotto del 25% del totale dei parti, nel reparto di Ginecologia del “San Martino” i cesarei primari sono stati il 21% del totale: si tratta, come certificato dal Programma Nazionale Esiti 2016 stilato dall’Agenas, del dato migliore in Sardegna per il secondo anno consecutivo.

Lunedì, 2 gennaio 2017

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