Sorpreso a pescare ricci nella zona proibita dell'Area marina del Sinis - LinkOristano
Prima categoria

Sorpreso a pescare ricci nella zona proibita dell’Area marina del Sinis

Pescatore denunciato al termine di un'operazione notturna del personale della base navale del Corpo Forestale

ricci

Sorpreso a pescare ricci nella zona proibita dell’Area marina del Sinis
Pescatore denunciato al termine di un’operazione notturna del personale della base navale del Corpo Forestale

Il bottino del pescatore abusivo denunciato dalla Forestale

Il bottino del pescatore abusivo denunciato dalla Forestale

Sorpreso a pescare ricci in un’area proibita, un uomo di Cabras, M.O, di 41 anni, è stato denunciato dagli agenti del Corpo di vigilanza ambientale. L’uomo si trovava in una zona tra Funtana Meiga e Punta Maimone, nell’area a maggior tutela per la risorsa ittica, classificata come Zona B di protezione generale dell’Area marina protetta Sinis Mal di ventre. Il personale della Base Navale del Corpo Forestale lo ha sorpreso in piena notte con circa 500 ricci. I ricci pescati sono stati rimessi in mare, mentre l’attrezzatura dell’uomo, pinne, maschera e coppo, sono stati sequestrati.
Il pescatore abusivo rischia l’arresto fino a sei mesi o una multa da 103 a 12.900 euro, pene raddoppiate in caso di recidiva.

Il personale della Forestale

Il personale della Base Navale del Corpo Forestale

Nell’ultimo periodo, le particolari condizioni meteo marine hanno favorito l’attività di pesca del riccio di mare, impegnando costantemente, con servizi nell’arco delle 24 ore, il personale della Forestale  per la salvaguardia della risorsa e per contrastarne il prelievo illecito. Anche questa volta l’azione di vigilanza, spesso difficile anche per l’ampiezza della costa da vigilare, è risultata particolarmente efficace nel contrastare predoni ben organizzati che, pur di portare via la maggior quantità possibile di ricci, non si preoccupano né di depauperare in modo irreversibile tale risorsa, sempre maggiormente a rischio di estinzione, né del danneggiamento indirettamente arrecato al complesso e delicato sistema biologico costituito dall’area marina.

L’operazione segue di pochi giorni una analoga portata a termine dalla Capitaneria di porto di Oristano nella zona di Su Pallosu.

Martedì, 29 novembre 2016

commenta