Macchiori: a Mogoro in scena l'ironia per raccontare la malattia mentale - LinkOristano
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Macchiori: a Mogoro in scena l’ironia per raccontare la malattia mentale

Un coro di esperienze, percorsi di recupero e inclusione sociale con gli ospiti dei Centri di salute mentale della provincia

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Macchiori: a Mogoro in scena l’ironia per raccontare la malattia mentale
Un coro di esperienze, percorsi di recupero e inclusione sociale con gli ospiti dei Centri di salute mentale della provincia

I ragazzi dei CSM con il comico Benito Urgu

I ragazzi dei CSM con il comico Benito Urgu

E’ stato il cabarettista Benito Urgu ad aprire ieri al Teatro della Fiera del Tappeto di Mogoro la Giornata dedicata alla salute mentale “Macchiori”. Una parola, in italiano “pazzia”, che il comico oristanese ha tradotto poeticamente con “libertà”, quella di uscire dalle convenzioni e di osare essere se stessi.

Sono state diverse le testimonianze delle persone che hanno scelto di raccontarsi e di raccontare il proprio percorso di recupero ed inclusione sociale attraverso forme e strumenti inediti. Cristian e Silvio hanno trovato una terapia nel calcio, e prima ancora nel gioco di squadra che li ha portati fino ai Mondiali del Giappone, mentre Massimiliano, Chiara, Carmela, Manrico, Imma, Andrea e Giovanna hanno scoperto nella poesia la chiave per esternare il dolore e la gioia di vivere, arrivando a pubblicare una raccolta di versi, “Un ponte gettato sul mare”, diventata un piccolo caso editoriale. Ma un’esperienza fortunata è anche quella del gruppo appartamento di Marrubiu: tre donne con problemi di salute mentale che provano a riprendersi la loro fetta di “normalità” condividendo una casa e lavorando in una mensa scolastica e in biblioteca. Poi c’è il teatro, raccontato dai ragazzi del Centro di Salute Mentale di Bosa, che presto porteranno in scena, con la compagnia Cade Die teatro, uno spettacolo dedicato ai desaparecidos argentini, il laboratorio “Archeologica…mente” che ha portato alcune persone con disagio mentale a riscoprire le radici del territorio e le proprie, in un percorso parallelo, il laboratorio di pittura, la partecipazione al Festival Dromos, quella all’iniziativa “Sentieri di libertà”, l’esperimento delle fattorie sociali in Marmilla, il progetto di artigianato sociale “Bambolina”. Comune denominatore di tutte le iniziative, quello di permettere alle persone di esprimere se stesse attraverso un’attività e di permettere loro di non sentirsi ed essere più sole.

Nel pomeriggio gli operatori e gli utenti del Centro per l’Autonomia hanno portato in scena lo spettacolo “Sa pipia”, a cura del Teatro Tragodia, e poi gran finale musicale con Reverendo Jones.

Una miriade di iniziative, di linguaggi, strumenti, quelli descritti ieri, che il Dipartimento di salute mentale della ASL 5 ha promosso, in collaborazione con enti e istituzioni del territorio, con lo scopo di applicare fino in fondo lo spirito della legge Basaglia, aprendo le strutture sanitarie alle comunità e contaminando la cura con l’arte, la cultura, lo sport, l’agricoltura e molto altro. All’evento, moderato dall’educatore Filippo Bartolomeo, hanno portato i loro saluti il Direttore del Dipartimento Gianfranco Pitzalis, il responsabile del CSM di Ales Emilio Pusceddu, l’assessore ai servizi sociali del Comune di Mogoro Donato Cau, la responsabile del PLUS Ales-Terralba Paola Piroddi, la rappresentante del CTR Elisabetta Pili, Maria Cristina Marrocu, psichiatra del CSM di Ales-Terralba.

Venerdì, 25 novembre 2016

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