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Neoneli ricorda il poeta Bonaventura Licheri

Una serata di letture e canti per omaggiare il suo cittadino più illustre del passato

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Neoneli ricorda il poeta Bonaventura Licheri
Una serata di letture e canti per omaggiare il suo cittadino più illustre del passato

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Neoneli ricorda e rende omaggio al suo più illustre cittadino del passato, Bonaventura Licheri. Domani, venerdì 25 novembre, il paese nel Barigadu dedica una serata di interventi, riflessioni, letture e canti al poeta vissuto a cavallo tra Sei e Settecento, famoso per la sua vasta produzione di componimenti sacri, e in particolare di “No mi giamedas Maria” e “Sette ispadas de dolore”.

Al centro dell’appuntamento, in programma nella chiesa parrocchiale di San Pietro a partire dalle 17, la presentazione di “Gaudia. Gosos e lodi sacre”, una raccolta di settantaquattro testi di Bonaventura Licheri pubblicata di recente dalla editrice Ilisso di Nuoro, nella collana Bibliotheca Sarda, grazie all’impegno dell’amministrazione comunale neonelese. Intervengono il curatore dell’opera, Mario Cubeddu, insegnante e studioso di storia e tradizioni popolari della Sardegna, l’autore della prefazione Maurizio Virdis, professore di filologia romanza e lingua sarda, Graziano Fois, docente di lettere nei licei, e Giuliana Portas, archivista e operatore linguistico-culturale.

Introdotto dal sindaco di Neoneli Salvatore Cau, l’incontro sarà arricchito dalle letture di versi di Bonaventura Licheri affidate all’attrice e cantante Simonetta Soro, e da un concerto del coro Su Cuncordu ‘e su Rosariu di Santu Lussurgiu.

La pubblicazione di “Gaudia. Gosos e lodi sacre” corona un percorso intrapreso nel 2011 dal comune di Neoneli, impegnato nella salvaguardia e nella valorizzazione dell’identità e della memoria storica del paese, che ha deciso di investire energie e fondi per fare chiarezza sulla figura e l’opera di Bonaventura Licheri: “celebre, dotto e distintissimo poeta”, come lo definì a metà dell’Ottocento il canonico Giovanni Spano in “Canzoni popolari della Sardegna”, dove scriveva altresì che “la maggior parte di lodi di santi che si cantano nel popolo sono composte da lui”; un poeta, ciononostante, poco studiato, e in modo frammentario quando non addirittura errato, sia sotto il profilo biografico che della produzione poetica. A gettare luce sull’uno e sull’altro aspetto, ecco ora le 321 pagine di “Gaudia. Gosos e lodi sacre”.

Giovedì, 24 novembre 2016

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