Vertenza Ryanair: Adiconsum contro la Regione - LinkOristano
In Sardegna

Vertenza Ryanair: Adiconsum contro la Regione

Lettera al sindaco di Alghero

Vertenza Ryanair: Adiconsum contro la Regione

In merito alla vertenza Ryanair e alla paventata privatizzazione dello scalo di Alghero, riceviamo e pubblichiamo la lettera che Adiconsum Sardegna ha scritto e inviato al sindaco di Alghero, Mario Bruno.

Giorgio Vargiu

Giorgio Vargiu

La Scrivente Associazione ha seguito e continua a seguire con attenzione il dibattito apertosi su più fronti sulla questione relativa all’abbandono da parte della Compagnia Aerea Ryanair dell’aeroporto di Alghero e ritiene opportuno indirizzarle la presente nota non nella sua esclusiva qualità di Sindaco del Comune di Alghero ma anche in considerazione del fatto che tale Ente, proprio attraverso la sua persona, “è capofila di un Comitato di Sindaci sardi, imprese del territorio ed organizzazioni dei lavoratori [di seguito Comitato] finalizzato a risolvere le problematiche del Low Cost nel (nostro) territorio in rapporto con la R.A.S., con la quale ha avviato un confronto tecnico-giuridico sul sistema degli incentivi ai vettori aerei del segmento a basso costo”.
Nel quadro delle iniziative da lei assunte – ma riteniamo riferibili all’intero Comitato – si colloca l’affidamento, in esecuzione della delibera della Giunta Municipale di Alghero n. 222 del 14 luglio 2016, pubblicata all’albo pretorio on line del Comune il successivo giorno ventuno – di un incarico ad un professionista per l’acquisizione di un parere pro veritate.
Sono note a tutti coloro che, a vario titolo, hanno seguito e continuano a seguire la vicenda, le risultanze del parere che possono essere così riassunte: “si possono fare accordi commerciali tra società di gestione e vettori aerei e la Regione può incentivare il traffico aereo sullo scalo di Alghero conferendo risorse economiche in forma di contributo in conto esercizio alla Sogeaal, alla luce dell’attuale normativa, senza incorrere in aiuti di Stato”.
Il parere reso dal professionista incaricato [il quale, tuttavia ed assai stranamente, non si è premurato di dare risposta al secondo dei quesiti contenuti nella delibera di incarico con la quale gli si chiedeva di riferire anche “su un possibile contenzioso in relazione ai gravi danni causati al territorio da una interpretazione restrittiva delle norme da parte della R.A.S.”] ha sostanzialmente confermato il convincimento che già era radicato nel Comitato – di cui il Comune di Alghero, si ricorda, è capo fila – e che addirittura costituisce un postulato fondante dell’iter motivazionale della citata delibera di Giunta nella quale si censura la linea di azione adottata dalla Società di Gestione dell’Aeroporto e dal suo azionista di riferimento, ovvero la Regione Autonoma della Sardegna, di poter continuare ad intrattenere rapporti economici di contribuzione per lo sviluppo del traffico aereo [co-marketing] e si esprime l’avviso che “tale modus operandi, attivato sin dai primi anni 2000 e riconosciuto compatibile con le normative nazionale e comunitaria finanche supportato da recenti sentenze emesse dalla Commissione Europea, possa continuare ad essere azionato da parte dei succitati soggetti competenti anche nei prossimi anni”. E tale convincimento, tanto radicato che l’acquisizione del parere, era – come detto – “anche finalizzato ad un possibile contenzioso in relazione ai gravi danni causati al territorio da una interpretazione restrittiva delle norme da parte della R.A.S.” In modo esplicito, quindi, nell’atto deliberativo si assume la responsabilità dell’azionista di riferimento della Sogeaal S.p.A. – cioè la Regione Sardegna – per i gravi danni causati al territorio.
Il tema dei danni, oltre che a costituire oggetto del menzionato incarico professionale, è ribadito tanto successivamente all’acquisizione del parere redatto dal professionista quanto successivamente alla pronuncia della Commissione Europea sul controverso tema degli aiuti di Stato.
Organi di stampa, infatti, riferiscono che all’esito di una assemblea tenutasi dai componenti del Comitato presso i locali del Comune di Alghero nella data del 1° agosto 2016, gli stessi, all’unanimità, si sono dichiarati “pronti a chiedere il risarcimento dei danni diretti derivanti dal crollo dei passeggeri sullo scalo di Alghero a causa del blocco ingiustificato di quattordici rotte estive” nonchè a richiedere lo “stop alla privatizzazione forzata della Sogeaal, in assenza di un piano regionale dei trasporti e di un piano industriale societario pubblico e condiviso”.
Al riguardo la presa di posizione del Sindaco di Alghero – si ricorda, ancora una volta, Comune capo fila del “Comitato“ – è netta ed inequivocabile, tant’è che gli viene attribuita da organi di informazione la seguente dichiarazione: “Dalla sentenza dell’Unione europea emerge molto chiaramente che l’aeroporto di Alghero si è salvato proprio perché è pubblico, perciò bisogna assolutamente stoppare le procedure di privatizzazione della Sogeaal … le scelte sul nostro aeroporto sono costate 85 milioni di euro, i nostri legali verificheranno che il territorio possa essere risarcito da chi è responsabile di questo disastro”.
La Regione Sardegna si è ben guardata dallo stoppare il processo di privatizzazione tant’è che in data 2 agosto 2016 la Giunta ha approvato la deliberazione n. 45 avente per oggetto “disegno di legge concernente “interventi sul capitale della società di gestione dell’aeroporto di Alghero Sogeaal Spa” e presa d’atto Piano Industriale per gli anni 2016/2027”. Di tale delibera colpiscono due passaggi assai significativi nei quali si afferma che:
a) Nelle more del processo di privatizzazione la società ha registrato ulteriori perdite con massiccia erosione del capitale sociale generando l’ipotesi disciplinata dall’art. 2447 del codice civile.
b) La Sogeaal ha redatto un apposito Piano Industriale per gli anni 2016/2027 il quale “a seguito di un efficientamento della struttura organizzativa, perseguita anche con la riduzione dell’incidenza degli oneri per il personale, evidenzia tra l’altro una circoscritta perdita d’esercizio stimabile in complessivi euro 2.484.000 per i primi anni di valenza del medesimo (periodo 2017/2019) nonché significativi utili nel medio lungo-termine (periodo 2020/2027) stimati in complessivi euro 12.264.000”.
In tale quadro la scrivente Associazione ritiene che il costo di quei danni quantificati in 85 milioni di euro ed imputabili a responsabilità della Regione Sardegna ed alla cui causazione è lecito ritenere che non possa considerarsi estranea la Stessa Sogeaal S.p.A., non può e non deve ricadere sui cittadini-utenti.
In tale prospettiva, quindi, il Comitato non potrà esimersi dall’intraprendere ogni opportuna iniziativa, in ogni competente sede, al fine di far accertare la responsabilità di coloro che con la loro azione, ovvero mediante condotta omissiva, hanno determinato, o comunque concorso a determinare, gli ingenti danni “derivanti dal crollo dei passeggeri sullo scalo di Alghero a causa del blocco ingiustificato di quattordici rotte estive”. A tal proposito va ricordato che l’Aeroporto di Alghero – Fertilia ricopre un ruolo strategico e fondamentale per lo sviluppo delle politiche turistiche e commerciali del territorio di Alghero ed, in generale, per tutto il Nord-Ovest della Sardegna e che il modo espresso il Comitato e con esso l’Amministrazione Comunale di Alghero, si sono impegnati “a porre in essere tutte le azioni necessarie alla salvaguardia degli interessi del proprio territorio e dei propri cittadini”.
La scrivente Associazione ritiene condivisibile la posizione assunta dal Comitato sul tema della privatizzazione della Sogeaal S.p.A. e sul punto non può fare a meno di rilevare come appaia quanto meno discutibile, e comunque meritevole di ogni più ampio approfondimento, la scelta operata dall’azionista di riferimento di ridurre la partecipazione al capitale della Società di gestione in un contesto in cui si afferma che è stato predisposto un apposito Piano Industriale per gli anni 2016/2027 il quale “a seguito di un efficientamento della struttura organizzativa, perseguita anche con la riduzione dell’incidenza degli oneri per il personale, evidenzia tra l’altro una circoscritta perdita d’esercizio stimabile in complessivi euro 2.484.000 per i primi anni di valenza del medesimo (periodo 2017/2019) nonché significativi utili nel medio lungo-termine (periodo 2020/2027) stimati in complessivi euro 12.264.000″. Lascia alquanto perplessi il fatto che si vada verso la privatizzazione della società proprio nel momento in cui si prospetta che la stessa sarà (finalmente) non solo in grado di chiudere il proprio bilancio in pareggio, ma, addirittura, sarà capace di produrre utili.
Anche sul punto appare, comunque, doverosa da parte del “Comitato” ogni iniziativa finalizzata ad accertare se la inadeguata efficienza della struttura organizzativa della Sogeaal da superare, appunto, mediante interventi rimediali di efficientamento che dovrebbero essere individuati nel Piano Industriale, sia riconducibile a responsabilità dell’Ente di gestione e non anche a una eventuale responsabilità dell’Azionista di riferimento per omesso controllo ed omessa vigilanza degli atti di amministrazione della società controllata. Sul tema pare utile evidenziare – giusto per scrutinare un profilo di possibile inefficienza da portare quale esempio di ciò che si intende affermare – che secondo quanto è dato sapere l’annosa vertenza che contrappone la Sogeaal S.p.A. al precedente Direttore Generale avrebbe generato a carico del bilancio della società spese e costi [nella più ampia accezione del termine] che si aggirano intorno ad un 1.500.000 di euro suscettibili di incremento.
Al riguardo non va dimenticato che il principio costituzionale di buon andamento della pubblica amministrazione dettato dall’art. 97 della Costituzione che impone la necessità del conseguimento degli obiettivi di efficacia, efficienza ed economicità anche da parte del settore pubblico e che la valutazione del raggiungimento degli obiettivi medesimi va fatta passando per i singoli atti di gestione e che la eventuale responsabilità amministrativa può emergere sotto due profili: come omessa vigilanza dell’ente-socio attraverso i suoi rappresentanti nominati negli organi sociali o i titolari degli uffici ed organi competenti dell’ente medesimo, ovvero, come responsabilità diretta e commissiva degli amministratori della società.
Alla luce di quanto sopra la scrivente Associazione quale soggetto esponenziale degli interessi dei cittadini-utenti, le indirizza – nella sopra dichiarata qualità di rappresentante del Comune di Alghero, capofila del “Comitato di Sindaci sardi, imprese del territorio ed organizzazione dei lavoratori – la presente nota e le formula l’invito a persistere nell’impegno fino ad oggi profuso e ad attivarsi affinchè vengano assunte, in ogni competente sede, tutte le iniziative necessarie per la tutela dei medesimi cittadini-utenti, ivi comprese quelle – già preannunciate – riguardanti il ristoro dei gravi danni causati al territorio.
Tra tali iniziative, appare ovvio, che si pone come ineludibile quella di una circostanziata denuncia al Procuratore Regionale presso la Corte dei Conti Sardegna.
Nel comunicarle che ADICONSUM Sardegna si rende disponibile a collaborare con l’Amministrazione Comunale di Alghero e con il Comitato tutto, nell’ottica di quanto riportato nella presente comunicazione, cogliamo l’occasione per porgerle vive cordialità.

Franco Dore                                                                                          Giorgio VARGIU
Settore Legale ADICONSUM-Sardegna                          Presidente ADICONSUM-Sardegna

commenta