La Giunta Tendas salva per un voto - LinkOristano

La Giunta Tendas salva per un voto

Approvato il bilancio dal consiglio comunale di Oristano al termine di una difficilissima seduta. Determinante il sì della consigliera Massenti

La Giunta Tendas salva per un voto
Approvato il bilancio dal consiglio comunale di Oristano al termine di una difficilissima seduta. Determinante il sì della consigliera Massenti

La maggioranza di centrosinistra al governo del Comune di Oristano ha superato la difficilissima prova del bilancio.  Stasera il documento di programmazione è stato approvato dal consiglio comunale:  13 i voti a favore, quelli della maggioranza e del consigliere indipendente Mariangela Massenti, e 12 quelli contrari, minoranza più gli indipendenti Piras, Lilliu e Mureddu.

Guido Tendas

Guido Tendas

Determinante è stato proprio il sì della consigliera Mariangela Massenti. Un voto che la consigliera ha giustificato dicendo di voler evitare il commissariamento ed ha accompagnato con un invito al sindaco Guido Tendas ad azzerare la giunta ed a puntare sulla realizzazione di almeno due punti programmatici qualificanti nei prossimi dieci mesi di mandato.

In aula dure critiche all’operato di sindaco e giunta sono arrivate dai consiglieri di opposizione Giuliano Uras, Salvatore Ledda, Andrea Lutzu, Massimiliano Sanna, Tonino Falconi, Peppi Puddu, Daniela Nurra, Roberto Pisano, e Mauro Solinas. Da loro un invito anche alle dimissioni.

Critiche pure dai consiglieri Marco Piras, Giampaolo Lilliu e Stefano Mureddu. Quest’ultimo ha utilizzato un brano dello scrittore Carofiglio per pronunciare forse le parole più dure all’indirizzo del sindaco.

Dai banchi della maggioranza una difesa, ma anche una presa d’atto della crisi. Il capogruppo del Pd Giuseppe Obinu si è rivolto al sindaco ammettendo appunto che la coalizione è in crisi e questa crisi va aperta e discussa. Il capogruppo di Noior Peppe Lai, invece, ha detto in sostanza che il suo gruppo d’ora in avanti si sentirà libero da vincoli.

A sostegno della maggioranza anche i consiglieri Roberto Martani, Simone Spahìu e Giannella Urru.

Mariangela Massenti

Mariangela Massenti

In chiusura la replica del sindaco Guido Tendas che ha ringraziato i 12 componenti di maggioranza impegnati a sostegno del bilancio ed ha fornito due notizie: il via libera a due impianti nell’area portuale per lo stoccaggio del metano liquido da parte della Regione e l’approvazione del finanziamento sempre da parte della Regione della metanizzazione della zona industriale.

Al termine della seduta consiliare il vicesindaco Giuseppina Uda ha lasciato i banchi della giunta per abbracciare la consigliera Massenti. Un gesto seguito in aula dai ringraziamenti del consigliere di maggioranza Roberto Martani, dell’assessore Emilio Naitza e dello stesso sindaco Guido Tendas.

Il dibattito in aula nel resoconto dell’Ufficio Stampa del Comune di Oristano

Giuliano Uras (UDC) ironizzando sulla mancanza del dibattito ha annunciato il voto contrario: “Questa è una giunta che non ascolta nessuno, con un sindaco che non sa rapportarsi con la città, arrivato con il 30% andrà via forse con il 10%. Le prese di distanza di pezzi della maggioranza testimoniano un dissenso aperto e profondo. Se il bilancio dovesse passare sarà una lunga agonia”.

Salvatore Ledda (Idee rinnovabili): “Mentre assistevo al tentativo di mercanteggiare voti, mi sono chiesto per quale motivo siamo in quest’aula. Sono venuto per fare azioni straordinarie per lavorare a un piano di rinascita della città, con il concorso di tutti. Invece, sui temi centrali questa giunta ha fallito. Il Sindaco dovrebbe dimettersi, prendersi i 20 giorni di tempo concessi per legge e ragionare con la maggioranza sulle cose da fare. In alternativa dovrebbe avere il coraggio di chiedere alla maggioranza di votare contro al bilancio”.

“Altro che cose straordinarie – ha aggiunto Andrea Lutzu (PDL) -, questa amministrazione non è riuscita a fare neanche le cose ordinarie, perdendo risorse già assegnate. Non è riuscita a cogliere la disponibilità della minoranza a lavorare insieme sui problemi della città”.

Massimiliano Sanna (API/FLI): “Questo doveva essere il bilancio della svolta, invece siete in aula mendicando i voti. L’immagine di questa amministrazione è quella del Palazzo degli Scolopi circondato da transenne perché sta cadendo a pezzi. Questa situazione di immobilismo non è accettabile. Non è cambiare il gonfalone ciò che può cambiare la città”.

Tonino Falconi (Oristano bene comune): “Stiamo vivendo la nostra Brexit. Siamo a un bivio importante, appesi a un solo voto. Non vi siete confrontati, non avete ascoltato la città, il consiglio, la stessa maggioranza e il dissenso di oggi ne è la conseguenza. Siamo al punto che si deve elemosinare un voto. Meglio che il Sindaco si dimetta”.

Giuseppe Puddu (UDC): “Il bilancio fa emergere la totale inconsistenza dell’amministrazione Tendas, un bilancio che arriva fuori termine, inconsistente e carente. Manca un piano concreto per lo sviluppo della città, mentre le nostre attività economiche abbassano le serrande strangolate dalle tasse”.

Roberto Martani (PD): “Dispiace che su questo bilancio non ci sia stato dibattito né emendamenti su cui confrontarsi. Tuttavia non si può non riconoscere che ci sia stata una diminuzione delle tasse, come ha certificato anche la stampa specializzata”.

Daniela Nurra (Idee rinnovabili): “Oggi non è in discussione l’approvazione del bilancio, ma il fatto che la maggioranza non ha più i numeri e non può più governare”.

Roberto Pisanu (UDC): “Non si può dire che diminuiscono i tributi e poi tartassare il cittadino con le tasse indirette come i parcheggi. La tassazione generale in realtà è aumentata. Questa giunta è alla fine del suo percorso, ridotta elemosinare un voto”.

Marco Piras (PD): “Questa è una sconfitta politica del Sindaco, chiede scusa per la mancata condivisione delle scelte ammettendo di operare con scelte personali che sono l’antitesi della politica. Per questo motivo, sui fatti concreti (IVI, impianto biomasse, circonvallazione, antenne in piazza Eleonora) ho preso le distanze dalla maggioranza”.

Giuseppe Obinu (PD): “Votare questo bilancio, mandare avanti questa amministrazione, vuol dire garantire un’amministrazione democratica alla città. Non lo sarebbe il governo del commissario. Comunque vada questa votazione questa è una condizione di crisi, questa maggioranza è in crisi, la crisi è aperta e va discussa”.

Mauro Solinas (Fortza Paris): “C’è un senso di vuoto in quest’aula. Dopo tanti errori di percorso, attribuibili alla maggioranza, il senso di vuoto lo hanno portato i cittadini ed è talmente grande che è impossibile colmarlo. Non sono tra i sostenitori dell’arrivo del commissario, il peggior sindaco è migliore di un commissario, ma in questo modo non si amministra la città e il primo a dirlo è stato il segretario del PD”.

Mariangela Massenti: “Da giorni penso al bene comune e al male minore. La crisi è palese. Molte volte non sono stata in accordo col Sindaco, così come non sono stata in accordo con il PD che oggi è una casa vuota. È chiaro che c’è una crisi politica. Il male peggiore però sarebbe che questa città venisse affidata a un commissario nominato da una giunta e da un consigliere regionale. Allora rilancio e chiedo al sindaco di azzerare la giunta, concentrarsi su due punti e lavorare su questi nei prossimi 10 mesi. Voterò sì al bilancio solo per evitare che arrivi il commissario”.

Giuseppe Lai (Noior): “Voteremo il bilancio con senso di responsabilità, ma questo ha un significato. D’ora in avanti il gruppo di Noior farà ciò che ritiene giusto per il bene della città, non c’è più tempo né voglia di rincorrere qualcuno”.

Stefano Mureddu (indipendente): “Ho riletto il programma della campagna elettorale, in questi anni non è stato fatto niente di ciò che c’è scritto in quel programma. Il Sindaco non ha mai coinvolto le liste di sinistra che lo hanno sostenuto”.

Giampaolo Lilliu (Essere oristanesi): “Il mio voto contrario è un voto politico. In quest’aula sono passate scelte non condivise, volute solo dal Sindaco e da chi le ha fatte fuori da quest’aula. Ho subito queste scelte, oggi non posso più subirle perché vanno contro la mia storia, contro il mio essere”.

Simone Spahiu (PD): “Sono entrato in Consiglio un anno fa, la situazione era disastrosa allora e lo è ancor di più oggi. Oggi i consiglieri di maggioranza che votano contro lo fanno perché siamo in campagna elettorale, perché non lo ha fatto prima? Si accorge solo oggi che le cose non vanno”.

Giannella Urru (Insieme): “Da oggi in poi i numeri sono davvero contati. Non l’ho mai nascosto: molte censure che ci sono state le ho condivise. Però sono d’accordo con Spahiu. Se c’erano motivi di dissenso dovevano emergere prima. La democrazia impone di andare sino in fondo, assumendoci la responsabilità di portare avanti l’azione politica e di governo”.

Il sindaco Guido Tendas ha chiuso gli interventi evidenziando di essere sempre stato rispettoso delle regole: “Ci sarà tempo e modo per affrontare e ricredersi delle tante cose dette questa sera. Quello in discussione è un bilancio per la città, che contiene il futuro della città anche oltre i prossimi 10 mesi, ci sono le cose che servono a questa città, le stesse che sono contenute nel programma elettorale del 2012 e sulle quali i consiglieri che oggi lo approvano saranno impegnati a fondo. Il nostro primo punto fermo è la costituzione della rete urbana”.

Martedì, 28 giugno 2016

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