Visite ed esami medici col contagocce, oppure li paghi di tasca
Assistiti in difficoltà dopo il decreto del Ministro. I medici di famiglia chiedono uno stop all’assessore regionale
Il “congelamento” delle limitazioni alle prescrizioni di esami di laboratorio e visite specialistiche, stabilite da un recente decreto del Ministro alla Salute Beatrice Lorenzin, è stato richiesto dai dirigenti regionali della Fimmg, dello Smi e dello Snami, i principali sindacati dei medici di famiglia, riuniti ieri sera a Oristano. Un’apposita istanza sarà inviata oggi all’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru perchè, analogamente a quanto deciso dai suoi colleghi in altre regioni d’Italia, disponga la sospensione dell’applicazione del decreto ministeriale in tutta la Sardegna.
I sindacati nazionali dei medici di famiglia, che considerano le misure previste dal decreto una grave interferenza nel rapporto tra medico e paziente, domani avranno un incontro con il ministro Lorenzin, attraverso il quale sperano di ottenere la correzione della norma. I limiti imposti a 203 prescrizioni specialistiche in convenzione, secondo le organizzazioni sindacali, sono destinati a condizionare anche in Sardegna l’attività professionale dei medici e la fiducia dei pazienti nelle loro scelte.
“Nell’attesa della decisione dell’assessore Regionale Luigi Arru o di correzione del decreto da parte del Ministro, i medici famiglia non possono fare a meno di osservarne le prescrizioni e applicarne i limiti” , ha affermato Domenico Salvago, presidente regionale e vicepresidente nazionale del Sindacato Snami. “Il risultato è che i pazienti rinviano accertamenti anche urgenti o pagano di tasca perfino esami di routine come quelli per il controllo del colesterolo e delle transaminasi”.
Nel corso dell’incontro di ieri a Oristano i dirigenti sindacali hanno affrontato anche il problema delle prescrizioni di medicinali o analisi in convenzione che i medici specialisti continuano a compilare su ricettari bianchi. Un comportamento contrario alle disposizioni regionali, che costringe i medici di famiglia a trascrivere le ricette e espone i pazienti a inutili disagi e perdite di tempo. I sindacati hanno avviato ieri anche l’esame del progetto regionale di assistenza territoriale.
In Sardegna operano circa millecinquecento medici di medicina generale.
Giovedì, 11 febbraio 2016
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