L'appello di una mamma: "Ospitiamo i piccoli migranti. Chi ci sta?" - LinkOristano

L’appello di una mamma: “Ospitiamo i piccoli migranti. Chi ci sta?”

Paola Medde decisa ad aprire le porte della sua casa ai bambini e alle loro madri: "Facciamoci avanti e facciamolo gratis"

Bimbo Siriano Migranti

L’appello di una mamma: “Ospitiamo i piccoli migranti. Chi ci sta?”
Paola Medde decisa ad aprire le porte della sua casa ai bambini e alle loro madri: “Facciamoci avanti e facciamolo gratis”

E’ diventata mamma per la seconda volta qualche mese fa dando alla luce una bella bambina che ora fa compagnia al fratellino di tre anni nella loro casa di Santa Giusta. Ieri mattina guardando quella foto del bimbo morto sulle coste della Turchia, ennesima tragedia del dramma dei migranti, Paola Medde, originaria di Ghilarza, laurea in Scienze della comunicazione all’Università di Siena, giornalista e addetta stampa dell’Asl 5 di Oristano, ha pensato alla madre di quel piccolo, all’altro suo bambino, entrambi annegati mentre cercavano la salvezza fuggendo dalla Siria. Un grande dolore, che solo una mamma può comprendere, e che Paola Medde ha deciso subito di accompagnare con un gesto di grande amore e solidarietà: “Vorrei ospitare dei migranti a casa mia, possibilmente mamme coi loro bambini”. L’idea si è concretizzata con una richiesta alla Prefettura ed è stata lanciata sui social, nel desiderio possa essere condivisa da tanti.

Bimbo Siriano“Cari amici della Sardegna”, schive Paola Medde  nel suo post, “leggo in queste ore che la nostra Isola ha raggiunto la quota massima di migranti ospitabili e che le strutture d’accoglienza disponibili sono sature. Siccome penso che dovremmo passare dalla parole ai fatti, ho deciso che scriverò una lettera alla Prefettura di Oristano, coinvolta nelle operazioni di accoglienza degli stranieri, per dare la disponibilità ad ospitare dei migranti a casa mia, gratuitamente, preferibilmente minori”.

“Finora”, prosegue Paola Medde, “il bando della Prefettura contemplava solo strutture ricettive come b&b, alberghi ecc. e i privati, pur volendo, non potevano candidarsi ad ospitare nessuno. Ma dal momento che questo non basta, facciamoci avanti noi. E facciamolo gratis. Credo che molti di noi possano dare un tetto e un piatto di pasta ad almeno una, due persone, temporaneamente. E’ una soluzione? No, è un’emergenza”.

“Io al più presto butto giù questa lettera”, scrive ancora Paola Medde. “Accetto suggerimenti e idee per come impostarla. Se però fossimo in molti, molte firme, molti cittadini disponibili ad aprire le loro case, almeno per i bambini, almeno per le donne, penso che potrebbero anche rivedere il bando. Forse è folle, ma non impossibile. Chi ci sta?”

Ps. In questa pagina pubblichiamo la foto del bambino siriano recuperato morto su una spiaggia della Turchia. Non abbiamo la possibilità di contattare l’autrice e l’agenzia, per chiederne l’utilizzo. Lo facciamo ugualmente. Siamo sicuri che comprenderanno.

Venerdì, 4 settembre 2015

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