A Oristano ospedale di primo livello, a Ghilarza e Bosa ospedale di comunità - LinkOristano

A Oristano ospedale di primo livello, a Ghilarza e Bosa ospedale di comunità

Presentata stamane dalla Regione la nuova mappa della rete ospedaliera sarda. Previsti risparmi per un terzo delle spese

A Oristano ospedale di primo livello, a Ghilarza e Bosa ospedale di comunità
Presentata stamane dalla Regione la nuova mappa della rete ospedaliera sarda. Previsti risparmi per un terzo delle spese

Presentata stamane a Cagliari la nuova Rete ospedaliera della Sardegna. La mappa dei presidi è stata disegnata in una delibera della Giunta regionale, illustrata oggi dal presidente Francesco Pigliaru, dall’assessore della Sanità, Luigi Arru, e dal direttore dell’assessorato Giuseppe Sechi.

Secondo quanto riferisce l’agenzia giornalistica Ansa fra le novità principali la razionalizzazione delle 31 strutture ospedaliere pubbliche attuali attraverso la creazione di due hub principali con ospedali di secondo livello da 600 mila abitanti e alte specialità a Cagliari (Azienda Brotzu con Microcitemico e Businco) e a Sassari (Azienda ospedaliera universitaria e Santissima Annunziata), sette ospedali di primo livello con popolazione da 160 mila abitanti (Olbia, San Francesco a Nuoro – rinforzato-, Oristano, San Gavino, Sirai di Carbonia, Policlinico Casula di Monserrato e Santissima Trinità. Cinque, invece,  i presidi di base (Alghero, Ozieri, Tempio, Lanusei – rinforzato – e Iglesias) a cui si aggiungono quelli di sede disagiata di Sorgono, Isili e La Maddalena, oltre agli ospedali di Comunità di Ozieri, Ittiri, Thiesi, Bosa e Ghilarza.

Infine sono 11 i presìdi ospedalieri privati compreso il futuro Mater Olbia.

Secondo i calcoli della Regione è di 134 milioni di euro il risparmio, nel triennio, che la Sardegna potrebbe ottenere dalla riorganizzazione della rete ospedaliera. L’assessorato regionale alla Sanità prevede una riduzione dei costi pari a circa un terzo dell’attuale disavanzo della spesa.

Attilio Dedoni

Attilio Dedoni

Dedoni: “Proposta da incubo”. Durissimo il commento del capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale Attilio Dedoni sulle decisioni della Giunta regionale: “Viene quasi da provare compassione per questa Giunta regionale che ogni giorno si trova a ingoiare i bocconi amari che le vengono serviti un po’ da tutti, nemici ma soprattutto amici, e il cui subconscio, la notte, reagisce partorendo incubi che neanche Freud sarebbe riuscito a immaginare, i quali poi, la mattina, vengono puntualmente tradotti in disegni di legge destinati a rendere la vita impossibile ai sardi”, dichiara il capogruppo dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici.  “Non si potrebbe spiegare altrimenti”, prosegue Dedoni, “la genesi di una norma presentata al di fuori di qualsiasi quadro generale di riforma del sistema sanitario regionale, che non tiene in alcun conto il ruolo e le funzioni che la rete ospedaliera dovrà avere rispetto alle altre parti della rete di assistenza socio-sanitaria e, soprattutto, rispetto ai suoi livelli organizzativi, che pure prima o poi dovrebbero essere riformati ma nessuno sa ancora come”.
“Sarà stato forse uno spezzatino, mangiato a cena e non adeguatamente digerito, a causare l’incubo che ha dato vita a questa riforma-spezzatino della sanità”, conclude Dedoni. “Intanto, in Consiglio continuiamo ad aspettare che si cominci a parlare seriamente di riorganizzazione dell’intero sistema sanitario isolano, visto che, finora, le proposte del centrosinistra non sono andate oltre le richieste di proroga dei ‘suoi’ commissari Asl”.

Mercoledì, 29 luglio 2015

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