Protesta degli agenti di polizia del Reparto prevenzione crimine - LinkOristano

Protesta degli agenti di polizia del Reparto prevenzione crimine

Di stanza ad Abbasanta, ma schierati nei territori del Nord Sardegna, chiedono vengano rispettati gli standard di sicurezza

Protesta degli agenti di polizia del Reparto prevenzione crimine
Di stanza ad Abbasanta, ma schierati nei territori del Nord Sardegna, chiedono vengano rispettati gli standard di sicurezza

Reparto anticrimine Abbasanta

La caserma del Caip di Abbasanta, dove ha sede il Reparto prevenzione anticrimine

Quattro ore di sciopero e stato di agitazione per chiedere maggiore sicurezza. A portare avanti le diverse forme di protesta sono rispettivamente gli agenti del Reparto prevenzione crimine Sardegna e i sindacati di polizia.

Mercoledì prossimo, 15 luglio, dalle 9 alle 13 gli agenti del Reparto prevenzione crimine Sardegna di stanza ad Abbasanta scendono in piazza, quella antistante il piazzale della caserma C.A.I.P di Abbasanta, per protestare contro l’assenza dei minimi standard di sicurezza con i quali sono costretti a lavorare nel periodo estivo, impiegati nel controllo del territorio in diverse parti dell’Isola.
“Le pattuglie del reparto già da una settimana sono schierate nei territori di Olbia e Alghero per sostituire i colleghi del Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, le cosiddette Volanti”, si legge in una nota firmata da Giuseppe Sasanelli, segretario provinciale del sindacato PNFD – Polizia Nuova Forza democratica . “Gli Uffici del Controllo del Territorio della Questura di Sassari affronta nel periodo estivo gravi problemi di organico e per questo è stato disposto dal Ministero dell’Interno, d’intesa col Dirigente del reparto protempore, l’impiego degli equipaggi dell’Rpc di Abbasanta”.

Foto d'archivio

Foto d’archivio

“Il lavoro”, si legge ancora nella nota, “si svolge senza che vengano rispettati gli standard di sicurezza che vengono garantiti abitualmente agli equipaggi delle Volanti. Tra questi la blindatura delle autovetture, il collegamento radio potenziato e il sistema di sicurezza per le armi lunghe in dotazione, Pistola Mitragliatrice/12, mettendo in pericolo la sicurezza degli operatori, che devono garantire Ordine e Sicurezza Pubblica, in Gallura e nella Costa del Corallo, in queste località i Commissariati sono allo stremo della forza, gli equipaggi di rinforzo per la stagione estiva 2015, non vengano garantiti i minimi standart di sicurezza, come hai colleghi delle volanti, che lavorano con auto specializzate”.
“I Reparti prevenzione crimine sono la TaskForce di intervento rapido della Polizia di Stato”, continua ancora la nota, “e costituiscono una risorsa strategica per tutte quelle realtà territoriali dove fenomeni criminali particolarmente complessi sono difficilmente aggredibili con le risorse locali”.

“Gli operatori”, conclude la nota del segretario provinciale del sindacato PNFD – Polizia Nuova Forza democratica,  Giuseppe Sasanelli, “chiedono a gran voce di poter svolgere il loro servizio a tutela del cittadino, garantendo sicurezza senza mettere in pericolo la loro incolumità e dei cittadini stessi”.

Attualmente il Reparto prevenzione crimine Sardegna di stanza ad Abbasanta può contare su  un organico di 75 uomini.

A supportare gli agenti del Reparto prevenzione crimine anche i sindacati provinciali di polizia.

“Rileviamo”, si legge, invece in una nota diffusa dalle segreterie provinciali dei sindacati di polizia, “che anche ad Abbasanta ha prevalso la politica di “Spot” ereditata dai vari governi fin qui succedutisi e adottata a pieno titolo anche dal Dipartimento della P.S., che dopo aver presentato in pompa magna i nuovi mezzi del Reparto (Lancia Delta con sistema Mercurio – peraltro non ancora attivo), sta  dimostrando di essere ben lontano da una politica di pianificazione e programmazione, peraltro già denunciata a suo tempo dalle nostre Segreterie Nazionali a fronte del progetto di rinforzo di questi reparti, a discapito delle
Questure e delle strutture territoriali che sono attualmente carenti di personale”.
“Ed ora i risultati si stanno vedendo”, si legge ancora nella nota, “una politica della sicurezza fondata sul fumo negli occhi e sull’apparenza, che rischia di travolgere anche i poliziotti stessi. Non un caso che il Dirigente del R.P.C. Sardegna si sia piegato alle volontà del Dipartimento, arrivando a compiacere ogni richiesta d’impiego del Reparto, anche quando la stessa esuli dai canoni previsti da un decreto del 2007, tuttora in vigore, incurante delle sorti del personale”.
“A questa situazione”, si legge infine nella nota, “si registra l’assenza di rispetto delle norme contrattuali e degli accordi decentrati, stilati sempre nell’ottica della tutela dei colleghi. Va infatti ricordato che i poliziotti, benché siano indubbiamente al servizio dei cittadini, sono anch’essi cittadini e lavoratori, pertanto destinatari di diritti, ancorchè di doveri. Proclamiamo pertanto lo stato di agitazione, avendo già in corso numerose segnalazioni fatte all’Ufficio Relazioni Sindacali del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, anche per le mancate informazioni preventive previste in termini di adozione di orari difformi da quelli contrattati, indice del rispetto nei confronti del Sindacato da parte della Dirigenza del Reparto”.

Lunedì, 13 luglio 2015

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