Il pescato di qualità dei mari sardi per rilanciare il comparto ittico - LinkOristano

Il pescato di qualità dei mari sardi per rilanciare il comparto ittico

Concluso a Oristano un progetto regionale curato dalla Camera di commercio. Campagna di educazione alimentare nelle scuole

Il pescato di qualità dei mari sardi per rilanciare il comparto ittico
Parte da Oristano un progetto regionale curato dalla Camera di commercio. Campagna di educazione alimentare

Un progetto seguito in tutta la Sardegna dalla Camera di commercio di Oristano potrebbe  consentire la valorizzazione di alcune specie del pescato sardo, attraverso un percorso di tracciabilità e certificazione della qualità. Il progetto che si chiama appunto Pescato di qualità è stato portato a compimento ieri  con un incontro finale nella sede del Centro marino di Torre Grande. Coinvolte una sessantina di aziende del settore della pesca, della commercializzazione e della ristorazione, operanti appunto in tutta l’Isola. Per loro dall’autunno scorso sono state svolte attività di formazione, mirate proprio al riconoscimento della qualità delle produzioni ittiche. Di pari passo anche una campagna di educazione alimentare che ha coinvolto quasi 900 alunni delle scuole elementari e medie della Sardegna.

Il progetto “Pescato di qualità”,  realizzato dalla Camera di Commercio di Oristano, che ne ha acquisito la titolarità su richiesta delle organizzazioni di categoria del comparto pesca Legacoop – Legapesca, Confcooperative – Federcoopesca, Unci pesca, Unicoop, Agci – Agrital  e Associazione armatori sardi, è stato finalizzato all’attuazione di una politica di qualità, di promozione e di sviluppo di nuovi mercati per alcuni prodotti della pesca e dell’acquacoltura dell’Isola. Nello specifico il muggine e la bottarga, il polpo, la spigola e l’orata di allevamento, l’aragosta rossa e la  vongola verace.

Il progetto  è stato finanziato dal FEP 2007/2013 – Mis. 3.4 Bando 2011 “Sviluppo di nuovi mercati e campagne rivolte ai consumatori” e si è articolato in tre azioni principali:

• la campagna di educazione alimentare “Acqua in bocca: scopriamo e condividiamo i sapori del mare”, a cura della società Poliste;

• la formazione degli operatori di tutta la filiera (produzione, commercio e ristorazione), a cura di Is.For.Coop;

• l’attività di certificazione della qualità attraverso appositi disciplinari, a cura di SAB Bioqualità;

Gli studenti delle scuole di Oristano durante l'attività di educazione alimentare

Gli studenti delle scuole di Oristano durante l’attività di educazione alimentare

Campagna di educazione alimentare. La campagna di educazione alimentare  “Acqua in bocca: scopriamo e condividiamo i sapori del mare” ha   coinvolto 875 alunni di 50 classi di 10  scuole primarie e secondarie di primo grado della Sardegna. A curarla è stata la società Poliste, attraverso  laboratori ludico-sensoriali e visite guidate nelle imprese ittiche.

Gli alunni e le loro famiglie,  grazie anche al gioco e all’utilizzo di materiale didattico, sono  stati accompagnati  nella conoscenza delle specie ittiche pescate o allevate, sia nel proprio territorio che in altre aree della Sardegna, approfondendo diversi aspetti: l’ambiente nel quale le specie vivono, la loro importanza per un’alimentazione corretta e le attività economiche e produttive che si occupano di pescarle, allevarle, trasformarle e commercializzarle. Tutto ciò attraverso un percorso educativo non solo alimentare e ambientale, ma anche culturale e orientato al consumo critico, insegnando, ad esempio, come riconoscere il pesce fresco e illustrando le tecniche di pesca.

Gli alunni delle scuole,  accompagnati dagli insegnanti e da un operatore esperto nelle tematiche dell’educazione alimentare,  hanno avuto  la possibilità di partecipare alle visite guidate nelle imprese ittiche, dove hanno sperimentano le nozioni precedentemente acquisite,  conoscendo le realtà produttive del territorio e le loro attività.

Al termine delle visite è stata consegnata ad ogni alunno una scheda descrittiva dell’azienda visitata che ha condiviso a casa con la famiglia.

Complessivamente le visite sono state 27 ed hanno coinvolto le seguenti imprese: Pescatori Santa Giusta Soc. Coop., Santa Giusta; Coop. Pescatori Marceddì, Terralba; Nuovo Consorzio Coop. Pontis, Cabras; CEAS Laguna di Nora, Pula; Coop Pescatori San Giovanni, Muravera; Coop. Olbia Mitili, Olbia.

Le aziende sono state selezionate (tra le 16 che si erano candidate), in base a specifici requisiti richiesti (competenze ed esperienza, spazi e logistica, ma anche e soprattutto vicinanza alle scuole coinvolte nel progetto).

Alcuni operatori della pesca che hanno aderito al progetto della Camera di commercio

Alcuni operatori della pesca che hanno aderito al progetto della Camera di commercio

Il percorso di formazione. L’attività di formazione sui metodi di garanzia della qualità applicabile alle specie e alle produzioni ittiche incluse  nel progetto, pescate e allevate in Sardegna, è stata indirizzata sia agli operatori della pesca, che agli operatori del commercio e della ristorazione. In particolare sono stati coinvolti 84 operatori della pesca,  80 operatori del commercio e della ristorazione, per un totale di 164 partecipanti per 47 aziende rappresentate.

L’Is.For.Coop, che ha seguito questa azione, ha individuato le sedi dell’attività formativa nei territori che hanno manifestato maggior interesse, grazie anche alla sensibilizzazione operata dalle Associazioni di categoria nei confronti delle imprese.

Due le metodologie formative adottate: una di tipo seminariale e informativa; un’altra dimostrativa,  finalizzata ad acquisire il know how utile per svolgere procedure ed applicare criteri specifici di garanzia per le specie ittiche al centro del progetto, in modo tale da ancorare  la teoria ai problemi reali e concreti di lavoro.

Dieci  i formatori impegnati nei seminari e 24 le ore complessive di formazione specializzata ad opera di docenti qualificati.

Si sono tenuti 8 seminari da 6 ore ciascuno per gli operatori della pesca (48 ore) e 8 seminari da 6 ore ciascuno per gli operatori del commercio e della ristorazione (48 ore).

L’attività di supporto alla certificazione. L’attività di supporto alla certificazione della qualità complessivamente ha coinvolto 64 aziende, individuate e selezionate in collaborazione con le Associazioni di categoria. Ha avuto come obiettivo l’aggiornamento o l’elaborazione  dei disciplinari di produzione per le specie obiettivo del progetto. L’attività è stata svolta  dalla SAB – Servizi Avanzati Bioqualità che,  innanzi tutto, ha curato l’organizzazione di seminari informativi, promossi nell’intento di sensibilizzare le imprese ittiche alla  partecipazione. Successivamente si  è sviluppata  la fase di visita nelle aziende che hanno manifestato il loro interesse, per l’allestimento del sistema di autocontrollo in conformità ai requisiti previsti nei disciplinari.  Una vera e propria valutazione in campo, circa l’applicabilità dei requisiti previsti dagli stessi disciplinari presso le aziende aderenti,  attraverso verifiche ispettive e analisi di laboratorio nelle strutture produttive,  analisi su ambienti di lavoro, attrezzature e prodotti finiti.

Un’attività propedeutica alla certificazione delle imprese di qualità.

Pietrino Scanu

Pietrino Scanu

La parola ora alla Regione. “Sono diversi e importanti gli obiettivi che si è riusciti a raggiungere attraverso il progetto “Pescato di qualità” che oggi portiamo a conclusione e di cui la Camera di commercio di Oristano ha assunto la titolarità, su espressa richiesta delle associazioni regionali di categoria del comparto della pesca”, ha dichiarato il presidente della Camera di commercio di Oristano, Pietrino Scanu nel corso dell’evento di chiusura dell’attività del progetto “Pescato di qualità” svoltosi stamane a Torre Grande.

“Il primo di questi obiettivi è sicuramente la valorizzazione del pescato dei nostri mari,  attraverso un percorso che ha premiato in  tutta la Sardegna più di sessanta imprese virtuose della pesca, ma anche della commercializzazione e della ristorazione”.

“Un percorso propedeutico  alla certificazione della qualità”, ha detto il presidente Scanu.

“La parola adesso passa alla Regione che dovrà consolidare questi risultati, facendoli propri e attivando procedure rapide ed efficaci che consentano di commercializzare il pesce sardo,  garantendolo attraverso il marchio di qualità, uno strumento di tutela per i consumatori e di valorizzazione delle produzioni isolane  nei mercati”.

Martedì, 26 maggio 2015

 

 

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