Estate 2015: ottimismo sulle presenze, ma nessun vantaggio dall'Expo - LinkOristano
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Estate 2015: ottimismo sulle presenze, ma nessun vantaggio dall’Expo

I dati di una ricerca effettuata da Federalberghi e Confcommercio su un campione di albergatori sardi

Hotel Golfo Aranci ok

Estate 2015: ottimismo sulle presenze, ma nessun vantaggio dall’Expo
I dati di una ricerca sardi effettuata da Federalberghi e Confcommercio su un campione di albergatori

Ottimisti per la stagione estiva 2015, ma prudenti nelle scelte sull’allungamento della stagione, soprattutto se non supportate da progetti per incentivare la presenza di turisti nei mesi di “spalla”. Sono gli albergatori sardi intervistati da Federalberghi Sardegna e Confcommercio che, in collaborazione con con CdC & Partners, hanno sondato i sentimenti dei titolari di 275 alberghi sardi in vista dell’estate. Un campione relativo a più del 30% delle 913 strutture alberghiere per 107.264 posti letto presenti nell’Isola.

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Hotel sul mare

Presenze. Il 58,2% degli interpellati guarda con rinnovata fiducia ai tre canonici mesi estivi e tra questi il 25,5% si attende un aumento delle presenze tra il 5% ed il 10%. Il 16,4% prevede un incremento oltre il 10%, mentre il 16,4% calcola che l’aumento possa arrivare al massimo al 5%.
Ancora, il 25,5% degli albergatori intervistati ritiene che la stagione 2015 possa rivelarsi stabile rispetto al 2014, mentre solo il 16,4% è pessimista e registra un calo delle presenze (il 7,3% in diminuzione sino al – 5%, il 5,5% in diminuzione tra il -5% ed il -10%, il 3,6% in diminuzione oltre il – 10%).

I mercati di riferimento che incidono maggiormente sui flussi turistici e quindi sulla variazione delle presenze sono, secondo gli albergatori, quelli tradizionali: Germania, Italia e Francia.

Expo. Per il 2015 non ci sarà, invece, nessun effetto trascinamento da parte dell’Expo: l’82% non prevede alcun aumento delle presenze in Sardegna dovuto ai visitatori stranieri che arrivano in Italia per visitare l’esposizione internazionale. Solo il 18% pensa che potrebbero esserci dei vantaggi in termini di turisti attratti dalle bellezze e dai prodotti dell’Isola.

Forse anche per questo la maggior parte degli alberghi, il 69,5%, non varierà il periodo di apertura, che rimarrà pressoché identico a quello dello scorso anno. Anzi, il 21,7% delle strutture posticiperà l’apertura estiva, mentre solo l’8,7% tenterà di aprire prima. Questi ultimi hanno riaperto in anticipo di almeno due settimane, mentre coloro che hanno ritardato l’apertura vanno dalle due settimane in su.

Personale. Rispetto al 2014 sembra che rimanga costante anche il numero degli addetti impiegati nel settore per la stagione (70,6%). In pochi hanno scelto di non rinnovare alcuni contratti (9,7%) e qualcuno ha anche incrementato il proprio organico (19,6%) in massima da 1 a 5 unità. Chi ha tagliato il personale lo ha fatto a causa della mancanza di strumenti di incentivazione come nel caso del bando Lunga Estate (57,5%) o per la riduzione delle presenze (24,2%) o dei margini operativi (18,3%).

“Mantenendo stabili gli investimenti fatti nella passata stagione, nonostante tutte le incertezze dovute ad un calendario non favorevole, le pesantissime riduzioni tariffarie degli anni passati, la concorrenza sleale permessa senza alcun controllo, il comparto del ricettivo riprende a guardare al futuro con uno spirito positivo: a questo punto si rendono necessarie tutte quelle azioni di coordinamento e di sviluppo che ‘elemosiniamo’ ormai da troppo tempo”, commenta il presidente regionale di Federalberghi Sardegna, Paolo Manca . “La provenienza delle prenotazioni riconferma i dati degli scorsi anni con in più una buona ripresa dell’area tedesca, nel consolidare i mercati maturi e sviluppare gli emergenti”.
“Non si può continuare con analisi ed investimenti a compartimenti stagni ed è necessario avviare una programmazione di ‘Destinazione Sardegna’ unica e con un anticipo adeguato ai tempi del mercato, definendo obiettivi e coordinando tutti gli attori”, continua Manca, “in primis i trasporti marittimi ed i vettori aerei. I dati sono chiari: per tornare ad investire allungando la stagione e quindi assumere creando posti di lavoro, ci occorre quel supporto chiamato Lunga Estate che, semplificato nelle procedure, fornisce una riduzione certa della voce più onerosa per le imprese il costo del lavoro”.
“Per quanto riguarda Expo”, conclude Manca, “l’indagine ci conferma la sfiducia che il mondo delle imprese ha in questi grandi eventi. Tuttavia crediamo che con un corretto coordinamento possano essere coinvolte le delegazioni di alcuni mercati obiettivo valorizzando gli investimenti fatti per l’esposizione anche a fini puramente turistici”.

Mercoledì, 6 maggio 2015

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