Crollo Magomadas. “Fermare la fuga di Stato e Regione dai piccoli centri” - LinkOristano

Crollo Magomadas. “Fermare la fuga di Stato e Regione dai piccoli centri”

Intervento del capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale Attilio Dedoni

Attilio Dedoni
Crollo Magomadas, Dedoni: “Fermare la fuga di Stato e Regione dai piccoli centri”
Il capogruppo dei Riformatori interviene sul cedimento del tetto dell’ex scuola avvenuto ieri

“Il crollo dell’ex scuola elementare di Magomadas deve far riflettere sul gravissimo problema dell’abbandono del patrimonio edilizio pubblico, in un’epoca in cui Stato e Regione gareggiano nell’assai poco onorevole arte della fuga dai piccoli centri dell’interno”, dichiara il capogruppo dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, all’indomani dell’inquietante episodio che si è verificato nel comune della Planargia.

Attilio Dedoni

Attilio Dedoni

“I paesi si vanno sempre più riempiendo di edifici che un tempo ospitavano i servizi pubblici sul territorio e che nel corso degli anni sono stati abbandonati nelle mani dei sindaci, i quali fanno il possibile, nei limiti delle loro scarse disponibilità finanziarie, per cercare di recuperarli e utilizzarli a beneficio delle comunità”, prosegue Dedoni. “A Roma come a Cagliari, non si sa fare altro che risanare i propri bilanci scaricando sugli altri le spese che non si riesce a sostenere. Si arriva così a cascata fino agli enti locali, che si ritrovano costretti a farsi carico di tutto. Quanto è accaduto a Magomadas deve essere di esempio: i nostri territori sono stritolati in una spirale che bisogna trovare il modo di spezzare e l’unica che può farlo è la Regione, incrementando le proprie entrate, a partire da quelle erariali di cui lo Stato è debitore, e investendole per combattere lo spopolamento e la desertificazione delle aree più disagiate della Sardegna”.

“L’attuale Giunta regionale, invece, sta facendo l’esatto contrario, come dimostra il contestatissimo Piano di dimensionamento scolastico approvato di recente: le decine di chiusure e accorpamenti di istituti lasceranno altrettanti edifici inutilizzati, che oggi ‘producono’ istruzione e inclusione sociale e che, dal prossimo anno, produrranno soltanto costi”, conclude il capogruppo. “Il presidente Pigliaru e l’assessore Firino ci pensino bene, perché siamo ancora in tempo per fermare questa ennesima catastrofe che minaccia di abbattersi sui nostri territori più deboli, già ignorati nell’inconsistente Piano straordinario per l’edilizia scolastica adottato lo scorso anno”.

Mercoledì, 22 aprile 2015

 

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