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In Sardegna

Mercato delle costruzioni: la Sardegna riparte, ma Oristano fatica

I dati del rapporto annuale 2014 e le stime previsionali per il 2015 sul settore

mercato-costruzioni

Non riguardano ancora Oristano i dati positivi sul settore delle costruzioni in Sardegna, che lasciano intravvedere una prima piccola speranza di uscita dalla profonda crisi recente. I numeri del rapporto annuale 2014 e le stime previsionali per il 2015 sul mercato delle costruzioni, presentati da Francesco Porcu e Mauro Zanda, rispettivamente segretario regionale Cna e presidente regionale di Cna Costruzioni mostrano nell’oristanese un mercato quasi fermo. Nel 2015 la provincia, infatti, ha registrato un decremento dello 0,3% rispetto all’anno precedente.
Vanno decisamente meglio la provincia di Sassari e la Gallura, che dopo 5 anni di pesante arretramento, rispettivamente -1,3 e -3,8, nel 2015 tornano in territorio positivo, con un +3,8 e un +7, trainate dalle opere pubbliche. Cagliari, passa dal -1,2 nel 2014, al 4,4% nel 2015 trainata dal rinnovo edilizio e dalle opere del genio civile. Per l’Ogliastra e Nuoro, che hanno chiuso con un saldo positivo il 2014, il 2015 è anno di stabilizzazione: registrano rispettivamente – 4,6 e -1%. Infine, crescita bassa nel Medio Campidano e nel Sulcis Iglesiente: solo il +2,3% .

mercato-costruzioniLa situazione generale dell’Isola registra i segnali di ripresa già evidenziati nel rapporto di 6 mesi fa: gli occupati crescono del 7%, le erogazioni di finanziamento per il settore residenziale, sia per la costruzioni che per l’acquisto, crescono del 5%, si attesta sul 6% l’incremento delle compravendite di immobili non residenziali e la spesa per le opere pubbliche.

Persistono però importanti segnali negativi, che indicano che la crisi produce ancora i suoi effetti e che lasciano ipotizzare un processo graduale di ripresa del settore, che potrà vedere tornare a crescere gli investimenti complessivi non prima del 2015.
Le compravendite di abitazioni, infatti, in controtendenza rispetto al dato nazionale, hanno registrato un ulteriore calo nel 2014 (-3,5%) così come le erogazioni di finanziamenti per l’acquisto di immobili non residenziali (-24%), con imprese in calo del 2,4% secondo i dati Movimprese e dell’8% in base ai dati Edilcassa.

La nuova produzione edilizia
I dati riguardanti il volume d’affari complessivo del settore, nel 2014 pari a 4,7 miliardi senza il contributo degli impianti fotovoltaici, delineano un mercato ancora profondamente colpito da una delle più importanti crisi della storia recente, ma che alla fine del 2014 smette di decrescere.

Produzione residenziale. Nel 2014 risultano ultimate meno di 5.400 abitazioni, di cui 3.300 di nuova costruzione e meno di 2.000 ampliamenti, per una volumetria complessiva inferiore a 1,3 milioni di metri cubi.
Si tratta di un calo del 25% rispetto al 2013 per quanto riguarda i volumi e le nuove abitazioni.
Negli ultimi 6 anni i volumi si sono ridotti di un tasso medio annuo del 19%, portando al -72% il calo complessivo rispetto al 2008.

Produzione non residenziale. Nel 2014 la riduzione delle volumetrie è stimata in un pesantissimo -35% sul 2013 e registra -80% sul 2002.
Le volumetrie non residenziali ultimate in Sardegna nel 2014 superano di poco un milione di metri cubi, nel 2002 ne venivano realizzate quasi 7 milioni.
La forte recessione riguarda soprattutto il settore commerciale e turistico, in 3 anni contrattosi del 77%.

Opere Pubbliche
Il dato a consuntivo per il 2014 mostra una stabilizzazione in termini numerici a fronte di una leggera crescita dell’importo in gara, con poco più di mille gare promosse pari ad una spesa di 575 milioni, il numero si riduce del 2% mentre il valore cresce del 6% sul 2013.
Rispetto al 2003 il numero delle gare si è ridotto del 62% e gli importi del 48%.
I Comuni riducono il numero delle gare bandite (-11%) ma con 774 gare e 234 milioni sono i committenti più importanti responsabili del 70% delle gare bandite e il 30% del valore. Riducono la spesa le province, -51% rispetto al 2013; cresce l’Anas: 30 gare per 177 milioni, anche se nessuna supera i 50 milioni.

L’analisi delle classi dimensionali fa emergere lo stallo delle opere piccole e piccolissime (fino a 500 mila euro), 771 interventi per una spesa di 111 milioni, -7% rispetto al 2013.
Cresce il segmento dei lavori più grandi pari a 123 gare e 586 milioni, +14% nel numero e +3% nel valore.
La provincia di Cagliari la fa da padrone: +200% sul 2013 con 294 iniziative e 317 milioni di lavori pari al 27% del mercato regionale.

I mercati complessi
Come segnaliamo da tempo, con l’entrata in scena di nuove procedure di affidamento e nuovi meccanismi di selezione delle imprese: il project financing, l’appalto integrato, l’introduzione della figura del contraente generale, sono cambiati i rapporti tra domanda e offerta. Un cambiamento oramai consolidato, che è tra le cause che concorrono ad indebolire la capacità di aggiudicazione e acquisizione dei lavori da parte delle imprese isolane.
Nel 2014 questo mercato è rappresentato da 190 gare per 208 milioni, Crescita che avviene a scapito delle forme di affidamento tradizionali (sola esecuzione).
Il tasso medio di sconto praticato dalle imprese aumenta e raggiunte nel 2014 il livello più alto degli ultimi 14 anni pari al 23%.

Il mercato immobiliare
Come segnaliamo da tempo, con l’entrata in scena di nuove procedure di affidamento e nuovi meccanismi di selezione delle imprese: il project financing, l’appalto integrato, l’introduzione della figura del contraente generale, sono cambiati i rapporti tra domanda e offerta. Un cambiamento oramai consolidato, che è tra le cause che concorrono ad indebolire la capacità di aggiudicazione e acquisizione dei lavori da parte delle imprese isolane.

Produzione residenziale. Nel 2014 questo mercato è rappresentato da 190 gare per 208 milioni, Crescita che avviene a scapito delle forme di affidamento tradizionali (sola esecuzione).
Il tasso medio di sconto praticato dalle imprese aumenta e raggiunte nel 2014 il livello più alto degli ultimi 14 anni pari al 23%.

Cagliari svolge un ruolo importante. E’ l’unica provincia che cresce sia nel capoluogo +12% che nei comuni minori +1%.
Il mercato non residenziale.Timidi segnali di risveglio per il mercato immobiliare non residenziale. Nel 2014 883 transazioni +5,6% rispetto al 2013. Siamo a -60% del mercato rispetto al 2005.

Mercato più vivace nel comuni capoluogo, in forza della ripresa della transazioni commerciali, negozi, laboratori e centri commerciali +15,6%, in calo il settore industriale.

Le imprese e l’occupazione
Alla fine del 2014 nel registri camerali si sono iscritte 720 nuove imprese, contro le 794 del 2013, -9%.
Si riducono anche le cessazioni, ma il saldo complessivo è che le imprese attive in regione, pari a 20.663, si riducono ancora rispetto al 2013.
Flessione ininterrotta nell’ultimo quinquennio, che ha visto la fuoriuscita dal mercato di oltre 2.000 imprese.
Più accentuata la riduzione delle imprese artigiane -3,8% che si attestano sotto le 14,200 unità, erano 16.600 nel 2009.
Tra il 2008 e il 2014 il settore delle costruzioni ha perso quasi 1/3 degli addetti (-26% complessivo, 33% dipendenti e 7% indipendenti).
Il peso occupazionale del settore si è ridotto dal 10,2 del 2008 al 7,8 del 2013, recuperando nel 2014 quando si è attestato all’8,3%, con un recupero soprattutto a partire dal 2° trimestre 2014.
Anche la CIG in riduzione del 45%, 3,4 milioni di ore rispetto ai 6,1 del 2013 segnala un’inversione di tendenza.

Giovedì, 16 aprile 2015

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