Gli ambientalisti del Grig chiedono lo stop del cogeneratore di Simaxis - LinkOristano

Gli ambientalisti del Grig chiedono lo stop del cogeneratore di Simaxis

Il Gruppo d'intervento giuridico lamenta il mancato avvio del procedimento di valutazione di impatto ambientale

Simaxis - Cogeneratore

Anche il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus si schiera contro il cogeneratore di Simaxis, il contestato impianto che nella zona artigianale del paese dovrebbe produrre energia elettrica dagli scarti di macellazione.

Il cogeneratore di Simaxis

Il cogeneratore di Simaxis

L’associazione ecologista, infatti, oggi ha inoltrato una specifica richiesta di informazioni ambientali e chiesto l’adozione di provvedimenti di sospensione di eventuali procedimenti o autorizzazioni già rilasciate per la realizzazione della centrale a biomassa e bioliquidi, in assenza di procedura di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale. Sono stati coinvolti dal gruppo ambientalista il Ministero dell’ambiente, la Regione autonoma della Sardegna (Assessorato dell’industria e Servizio S.A.V.I.), i Carabinieri del N.O.E., lo Sportello unico delle attività produttive (S.U.A.P.) dell’Unione dei Comuni “Bassa Valle del Tirso e Grighine” e il Corpo forestale e di vigilanza ambientale.
“L’art. 15, comma 1°, lettera c, della legge n. 116/2014, in base a precedenti indirizzi giurisprudenziali ha stabilito che temporaneamente non esistono più soglie dimensionali per le procedure di verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale (V.I.A.)”, scrivono gli ambientalisti in una nota, sottolineando che anche il Servizio valutazione impatti (S.A.V.I.) della Regione l’ha ricordato dal novembre 2014.

“Eppure”, continuano dal GriG, “molte amministrazioni pubbliche e tante aziende non l’hanno ancora ben presente”.

“La realizzazione della centrale a biomassa e bioliquidi a Simaxis”, continuano gli ambientalisti, “è stata avviata fra forti polemiche e manifestazioni popolari, ordinanze comunali di sospensione dei lavori, un procedimento penale che ha portato al parziale sequestro preventivo del cantiere, conferenze di servizi particolarmente accese”.
“In realtà, però”, concludono, “la necessaria procedura per la valutazione degli impatti sull’ambiente non risulta mai espletata”.

Giovedì, 5 marzo 2015

commenta