Minoranza contro la rinuncia di Cabras al Rally mondiale nel Sinis - LinkOristano

Minoranza contro la rinuncia di Cabras al Rally mondiale nel Sinis

Lettera aperta del consigliere Zoccheddu che chiede un ripensamento: "Altrimenti gli amministratori si dimettano"

Riceviamo e pubblichiamo dal consigliere del Comune di Cabras, Ivo Zoccheddu una lettera aperta in merito alla decisione del sindaco Cristiano Carrus di rinunciare alla tappa nel Sinis del Rally d’Italia-Sardegna. Il consigliere di opposizione chiede al sindaco Carrus di ritirare il rifiuto, pena una discussione dell’argomento in consiglio, con richiesta di dimissioni per gli attuali amministratori.

Ivo Zoccheddu

Ivo Zoccheddu

Preg.mi,
dalla lettura della stampa odierna apprendo con grande stupore del rifiuto espresso dal Sindaco di Cabras alla realizzazione della prevista “Tappa del Sinis” del Campionato Mondiale di Rally.
Si tratta di una notizia che ha dell’incredibile: mentre le principali località turistiche dell’Isola (in tema di turismo notoriamente indietro di anni luce rispetto a Cabras) sono da tempo “in guerra” per ospitare nel proprio territorio anche la più banale delle prove di questo straordinario evento sportivo e mediatico di rilievo planetario, Cabras rifiuta sdegnata l’occasione con incredibili e pretestuose motivazioni di “tutela ambientale, di opportunità, di sicurezza e (udite, udite) economiche”.
Se le fonti non fossero da ritenere assolutamente attendibili ci sarebbe da pensare a uno scherzo di cattivo gusto. Invece, pare proprio che così non sia: Cabras rinuncia a una vetrina mondiale dal valore promozionale ed economico addirittura difficile da valutare.
Infatti, l’ingresso del territorio nel calendario del prestigioso campionato mondiale di Rally assicurerebbe la presenza di migliaia di visitatori per diversi giorni, di numerosi addetti ai lavori per periodi certamente superiori, il tutto probabilmente ripetuto per gli anni a venire. Per giorni Cabras sarebbe al centro dell’attenzione dei maggiori network televisivi del pianeta, con utenze potenziali di centinaia di milioni di spettatori in decine di nazioni nei diversi continenti. In più il collegamento ai ritrovamenti archeologici di Mont’e Prama assicurerebbe uno spazio pubblicitario ulteriore che valorizzerebbe adeguatamente l’immenso patrimonio archeologico del Sinis. Non solo, le riprese televisive a terra e dagli elicotteri valorizzerebbero gli eccezionali scenari ambientali e naturalistici del Sinis, le candide spiagge di quarzo, le affascinati e imponenti falesie di Su Tingiosu, i panorami unici di Seu e di Capo San Marco, la selvaggia bellezza del Sinis, l’unicità del villaggio di San Salvatore e di San Giovanni.
Insomma, verrebbe da dire: Chi rinuncerebbe a tutto ciò?
E invece qualcuno ha rinunciato. In assenza di qualsiasi studio sul reale impatto dell’evento, di un confronto preventivo con il Consiglio Comunale e con le rappresentanze del territorio il Sindaco di Cabras ha rifiutato il notevole indotto economico che avrebbe originato l’evento.
Le opportunità addotte a motivazione del rifiuto appaiono incomprensibili perché le ragioni ambientali non reggono in quanto il Rally non modifica lo stato dei luoghi, utilizza le strade esistenti e non lascia tracce permanenti. La paura per la sicurezza è ingiustificata e fuori luogo e l’eventuale contributo del Comune all’Organizzazione del Rally sarebbe insignificante rispetto al rientro economico e di immagine che otterrebbe in cambio l’intero territorio. Anzi, verrebbe da dire che un Comune che ha speso 30 mila euro per “Amici” e 80 mila euro per la “Borsa internazionale del turismo” non dovrebbe nemmeno porsi il problema.
Per queste ragioni invito il Sindaco a ritirare immediatamente il rifiuto al Rally Mondiale. In assenza di ciò sarà inevitabile una discussione sull’argomento in Consiglio Comunale (allargato alla partecipazione attiva dei cittadini) con richiesta di dimissioni degli attuali amministratori.

Ivo Zoccheddu

Venerdì, 20 febbraio 2015

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