Quasi 1500 lavoratori provenienti da tutta la Sardegna sono giunti questa mattina ad Abbasanta per partecipare alla manifestazione promossa dai sindacati Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil con l’obiettivo di rilanciare la vertenza del comparto edile. Un corteo ha raggiunto l’area di servizio di Losa. La Statale 131 è rimasta chiusa al traffico in direzione Cagliari per oltre un’ora ed è stata riaperta alla circolazione dopo le 11. Dal palco i dirigenti sindacali hanno proposto tre rivendicazioni: nuove occasioni di lavoro, copertura degli ammortizzatori sociali e sblocco delle risorse nel settore dei lavori pubblici.
“La sola Regione ha un miliardo e mezzo di euro di opere cantierabili: devono essere impiegati subito”, ha dichiarato Giovanni Matta, segretario regionale della Filca Cisl, presente ad Abbasanta coi colleghi di Fillea Cgil, Chicco Cordeddu, e della Feneal Uil, Marco Foddai, oltre ai vertici delle tre confederazioni sindacali.
“C’è poi il nodo delle infrastrutture che va sciolto”, ha aggiunto Matta, “perché è innegabile che si debba mettere mano in numerosi territori a un’opera di ricostruzione”.
Risposte certe e tempi rapidi sono stati sollecitati anche per quanto riguarda la copertura degli ammortizzatori sociali. “E’ necessario assicurare le risorse per i 15 mila lavoratori edili in mobilità e cassa integrazione”, ha affermato ancora il segretario regionale della Filca Cisl Giovanni Matta.
Stamane ad Abbasanta è stato ricordato, inoltre, che altri 4000 addetti già impiegati in Sardegna nel settore delle costruzioni hanno perso anche la copertura degli ammortizzatori sociali.
Il segretario nazionale della Feneal Uil Erminio Correale ha chiesto ancora una volta un’attenzione maggiore del Governo Renzi sulle politiche del lavoro.
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Giovedì, 27 novembre 2014
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