"Massama vuole il Parco e non lo sPorco”: petizione contro l'ecocentro - LinkOristano

“Massama vuole il Parco e non lo sPorco”: petizione contro l’ecocentro

I promotori rispondono alla nota inviata dal direttivo del Comitato di Frazione

Dai promotori di una petizione contro l’Ecocentro a Massama riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta in risposta a quella inviata a questa redazione dal Comitato di Frazione, venerdì scorso.
La pubblichiamo di seguito.

Sul Linkoristano di venerdì scorso è comparso un articolo con un titolo che (riporto per opportuna memoria), e modifico completandolo: Il Comitato di Massama: chi dice no (molti), chi dice si (pochi) all’Ecocentro?
Si è davvero strano questo direttivo che vuole a tutti i costi un ecocentro al posto del campo sportivo, nel bel mezzo dell’area destinata al parco di Bennaxi, mentre la popolazione preferirebbe un parco che non confini con un deposito rifiuti, e una coabitazione meno impegnativa da quella con i cassoni contenenti materiali e sostanze di scarto. Il direttivo insiste sulla differenza fra ecocentro e discarica, ma comunque la si giri, si tratta di rifiuti (anche pericolosi, come da regolamento) che vengono conferiti in una zona delicata per destinazione sociale, per produzione agricola, per precarietà idrogeologica, per abitazioni civili, per la strettissima vicinanza di un’azienda di trasformazione alimentare.
ecoLa lettera in questione trattava anche di altro, condensando argomenti fra loro disparati: ecocentro, carcere, flora, fauna, parco, cacciatori, rimpianti ecologisti, pessimistiche considerazioni ambientali, fino ad arrivare ad un ragionamento poco condivisibile: un campo sportivo è un uso civico, un ecocentro è uso civico, che male c’è se accogliamo rifiuti in un posto destinato a campo sportivo? E anche: poiché già ci viene qualcuno a gettare rifiuti nottetempo, perché non formalizziamo una discarica ufficiale?
A noi non piacciono le guerre, ma nemmeno le imprecisioni.
Un ecocentro (luogo di raccolta rifiuti) al posto di un campo sportivo, e maggiormente all’interno di un progettato e nascente parco pubblico, destinato a bambini e anziani, ci pare un assurdo logico e ambientale, di cui neanche se ne dovrebbe discutere, meno che meno litigare… il direttivo ha espresso più volte la convinzione della validità di un secondo ecocentro oristanese, non rilevando alcuna criticità sulla sua collocazione nell’agro di Massama. Noi siamo di parere diverso, e, riflettendo ed assumendo informazioni, il progetto ci è parso sempre più anomalo, al punto da farci venire il dubbio anche sulla regolarità ambientale della collocazione di una struttura sproporzionata come quella del carcere in una zona alluvionale, e ormai preclusa ad ogni aggiunta edilizia.
E’ così che è nata l’idea della consultazione popolare, a forza di parlare con la gente e cogliere il dissenso più totale sulla questione, anche se, poi, la lotta per il parco è stata fatta in nome di tutta la popolazione di Oristano, perché la perdita dell’occasione di un parco alternativo a quello di viale Repubblica e alla pineta di Torregrande, priverebbe tutta la cittadinanza oristanese di un’opportunità collettiva irrinunciabile.
Nei giorni scorsi una petizione popolare “Massama vuole il Parco e non lo sPorco”, da inviare presto al Sindaco, ha raccolto più di 200 firme assolutamente contrarie all’ecocentro e invece favorevoli al mantenimento del campo sportivo e all’integrità ecologica del parco. Alla popolazione è stata proposta una frase di poche righe semplice e chiara nella sua formulazione, che rimandava ad un documento più complesso di 6 pagine, a disposizione dei firmatari, e ad un foglio riassuntivo che veniva lasciato a chi voleva conservarlo (il documento sarà inviato alla redazione per essere messo in rete a disposizione di tutti gli Oristanesi). Ci chiediamo, quindi “ma a chi può piacere un ecocentro al posto del locale campo sportivo?” I Massamesi non sono affatto raggirabili, come la lettera di venerdì vorrebbe far credere, hanno letto attentamente il foglio firme, hanno chiesto delucidazioni, commentato l’inammissibile progetto, e spesso si sono offerti di raccogliere le firme di amici e parenti. Non è quindi accettabile l’allusione a soggetti facilmente manipolabili e incapaci di capire ciò che gli si propone di firmare. Il direttivo è padrone dei prendere le iniziative che meglio crede, ma l’annunciato duplicato di indagine, una specie di contro-petizione, ci sembra sinceramente fuori tempo: i rifiuti sono rifiuti, un campo sportivo è un campo sportivo, un parco è un parco, e un ecocentro è un poco sorridente luogo di raccolta rifiuti; e i massamesi questo lo sanno bene.
Ci chiediamo ancora perché il direttivo si ostini in una posizione chiaramente anti popolare. Non sta a noi dare una risposta, ma invece, formulare l’invito ad un ripensamento maturo e responsabile, rientrando in tal modo, nel corso dei desideri della popolazione massamese.
La pesante considerazione che un ecocentro non farebbe male laddove è stata ipotizzata una storica discarica abusiva, non può essere accettata da chi si pone il problema di cosa lasceremo ai nostri figli, e semmai lo stimolo è proprio quello di chiedersi cosa si possa fare per bonificare l’area a vantaggio di tutti.
L’ecocentro si faccia in una zona industriale, o artigianale, già cementata, lontano da abitazioni, parchi e aziende alimentari, come in tutti i paesi civili. La nostra terra non è in vendita col criterio dell’usa e getta, del frutto spremuto e buttato via. Si dice che la bellezza stia negli occhi di chi guarda, e il nascente parco di Bennaxi non è certo un parco bello e pronto, ma una sfida da cogliere e vincere tutti insieme. Amare il proprio paesaggio, e rimboccarsi le maniche per renderlo migliore deve essere l’imperativo comune a tutti quelli che vogliono vivere circondati da una natura amichevolmente interattiva.
Siamo sicuri che il direttivo vorrà riflettere su queste parole e ripensare sulla posizione finora espressa. Crediamo che abbandonare, talvolta, una posizione assunta, anche se può costare fatica personale, renda poi i suoi frutti nel tempo e nel riconoscimento della popolazione che si aspetta l’allineamento alle sue indicazioni.

I Promotori della petizione contro l’Ecocentro a Massama e l’integrità del Parco di Bennaxi.

Leggi anche Il Comitato di Massama: chi dice no e chi dice sì all’Ecocentro?

Lunedì, 24 novembre 2014

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