Pili: "Sardegna penalizzata nell'emergenza alluvione" - LinkOristano
In Sardegna

Pili: “Sardegna penalizzata nell’emergenza alluvione”

Il parlamentare di Unidos denuncia una disparità di trattamento

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Duro atto d’accusa nei confronti del Governo renzi da parte del deputato di Unidos Mauro Pili. Intervenendo alla  Camera  per illustrare l’interpellanza urgente nel faccia a faccia col sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Graziano Del Rio, Pili  ha denunciato disparità tra la  Sardegna e altre Regione nella gestione dell’emergenza alluvione.

Di seguito l’intervento di Mauro Pili alla camera dei Deputati.

Mauro Pili

Mauro Pili

“Siete un governo inaffidabile che annuncia risorse a buon mercato e poi non stanzia nemmeno un euro per il dramma della Sardegna. 367 giorni dopo quella drammatica alluvione che ha lasciato sul campo diciannove vittime e 2 mila e 700 sfollati, che ha lasciato danni contabilizzati dalla Presidenza del Consiglio e dai commissari governativi della protezione civile pari ad oltre 700 milioni di euro, viene da domandarsi se sia anacronistico parlare, oggi, in quest’Aula dell’alluvione della Sardegna di 367 giorni fa. Non è più tempo di impegni generici, inutili e fantasiosi, servono risposte legislative che possano, già dalla legge di stabilità, da questa, porre rimedio a quelle balle di Stato che ci sono state raccontate con continuità politica, dal Governo Letta a quello Renzi, e che hanno imbrogliato i sardi promettendo risorse copiose che, invece, si sono tramutate nel niente assoluto. È questo quello che noi chiediamo, provvedimenti coerenti con quello che si dice, con le affermazioni che si fanno, con quello che sostanzialmente, invece, è venuto meno in questi 367 giorni. Lo voglio ricordare, perché questo è un elemento che fa pendant con i 270 giorni di Governo Renzi, perché non vorrei che qualcuno adombrasse anche una determinata idea sulla responsabilità politica. 270 giorni di governo Renzi con zero interventi, con zero stanziamenti in capo a questo Governo. Quindi, sottosegretario Delrio, non c’è viottolo per sfuggire a questa responsabilità politica: dovere presentare l’emendamento nella finanziaria e dare le risorse che spettano alla Sardegna. Dovete stanziarli perché ci spettano, non perché avete la Sardegna nel cuore, perché è un problema di discriminazione: avete stanziato le risorse per le altre regioni, avete fatto gli sgravi fiscali per gli altri cittadini colpiti dalle alluvioni in Liguria, in Emilia Romagna – come lei ben sa – in Toscana e nel Lazio, e avete permesso per tutti la deroga al Patto di stabilità, esclusa la Sardegna”.

“Non mi si dica che non ci sono i soldi, questo tema dei soldi che non ci sono non solo non lo accetto, non solo non lo condivido, ma posso dimostrare che così non è. Avanti ieri a Cagliari, nel porto del capoluogo della Sardegna, sono sbarcati decine di nuovi carri armati fiammanti, ognuno di questi del valore di 9 milioni di euro. Lo Stato c’è con i carri armati, c’è con quelle risorse che sono state buttate per fare esercitazioni che non avranno alcun senso per il nostro Esercito perché, come sappiamo, non possono essere utilizzati in nessuno scenario di guerra. E sono denari sottratti, invece, a quegli interventi di cui i cittadini comuni, potevano invece far buon uso per dare delle risposte compiute.
“Ci attendevamo e mi attendevo – ha detto Pili – una risposta compiuta, non un impegno generico: «Ci impegniamo a liberare risorse per il Patto di stabilità». No ! Bisogna scrivere, nella legge di stabilità, che la priorità uno è l’emergenza alluvione in Sardegna e che tutte le opere censite, nell’ambito dei 700 milioni di euro dal commissario governativo per l’emergenza alluvioni in Sardegna, sono escluse dal Patto di stabilità, almeno per le risorse che già esistono. Sarebbe bastato questo per dare delle risposte compiute, ma sarebbe stato molto più corretto dire che non si annunciano 200 milioni. Lo ha già fatto Letta. Venti giorni dopo l’alluvione ha annunciato 200 milioni di euro. Siccome dalla caduta di Letta ad oggi sono trascorsi oltre 270 giorni, mi domando: cosa ha fatto il Governo Renzi di concreto ? Niente!”.
“Come può il sottosegretario dire che non c’è discriminazione ? Faccio soltanto un parallelo tra quello che è successo il 18 novembre in Sardegna e quello che è successo il 17 gennaio 2014, quindi un mese e mezzo dopo, in Emilia-Romagna. Io ho fatto la comparazione legislativa, non a chiacchiere, per dimostrare quello di cui lei, invece, non è a conoscenza. In quel provvedimento, che riguarda l’Emilia-Romagna, sono stati stanziati immediatamente 210 milioni di euro, con una spesa massima potenziale, attraverso l’utilizzo di quei 210 milioni in parte per contrarre mutui agevolati, di 450 milioni di euro. Per la Sardegna 20 milioni di euro. Qual è la differenza? Io non voglio fare la contabilità delle vittime, perché sarebbe davvero poco elegante. Sicuramente in Emilia Romagna il danno censito è molto minore di quello censito in Sardegna. Dove sta la proporzione? In Emilia Romagna 210 milioni e in Sardegna 20 milioni. Non basta”.

“Per quanto riguarda la fiscalità, c’era una domanda precisa alla quale lei non ha dato alcuna risposta. Gliela do io: l’unico provvedimento che prevedeva una deroga, una proroga della fiscalità, cioè del pagamento degli oneri fiscali per i cittadini colpiti dall’alluvione, è contenuta nel decreto fatto dal Governo Letta il 20 novembre del 2013, e diceva che per quaranta giorni i cittadini sardi, dalla data del 18 novembre sino al 27 dicembre, non avrebbero pagato le tasse, cioè è stata data ai cittadini sardi una proroga di quaranta giorni, solo quaranta giorni per chi poi doveva, secondo lo Stato, risolvere allora tutte le sue difficoltà. Sapete fiscalmente cosa c’è scritto nel provvedimento che riguarda l’Emilia Romagna ? E non cito le altre, potrei citare anche la Toscana e altre realtà molto vicine al Governo Renzi. C’è scritto 340 giorni di deroga fiscale, nel provvedimento che è stato adottato per l’alluvione dell’Emilia Romagna del 17 gennaio del 2014, cioè un mese e mezzo dopo la Sardegna. Alla Sardegna date quaranta giorni di proroga, ai cittadini dell’Emilia Romagna 340 giorni di proroga, come se l’economia dell’Emilia Romagna fosse comparabile con quella in ginocchio della Sardegna. C’è discriminazione sottosegretario. Bisogna studiare i provvedimenti e capire che la Sardegna non è la colonia di Stato e che bisogna trattare la Sardegna alla pari delle altre regioni. E se andiamo a vedere gli stanziamenti che ci sono stati, anche nel Governo Berlusconi non dico che non ci sia stato questo tipo di atteggiamento. C’è stato da parte di tutti, dallo Stato per come guarda la Sardegna: siccome siamo un milione 600 mila abitanti, siccome siamo lontani, siccome siamo un’isola, siccome non protestiamo, ci possiamo permettere di dare 340 giorni ai cittadini dell’Emilia Romagna e quaranta giorni di deroga fiscale ai cittadini della Sardegna. Tutto questo non è assolutamente accettabile, come non è accettabile che ci sia il 27 per cento di opere realizzate dopo un anno, perché è semplice fare un ragionamento: di queste opere – basta andare sul campo per andare a vederle – ce ne sono due o tre che sono all’80 per cento di compimento, tutte le altre non sono iniziate. In questi ultimi cinque anni sono stati stanziati un miliardo 115 milioni di euro per calamità naturali; 20 milioni di euro per la Sardegna sono un’offesa, la mancata risposta del Governo Renzi alla Sardegna e a questo dramma è un’offesa per la Sardegna e per i sardi”.

Giovedì, 20 novembre 2014

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