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In Sardegna

Tre aree faunistiche in Sardegna

La proposta del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

cervo sardo

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato ieri al Presidente della Regione autonoma della Sardegna Francesco Pigliaru, all’Assessore regionale della Difesa dell’ambiente Donatella Spano e al nuovo commissario straordinario dell’Ente foreste della Sardegna Giuseppe Pulina la proposta inerente la realizzazione di alcune aree faunistiche, di ampie dimensioni, in 2-3 siti baricentrici del territorio regionale, all’interno delle foreste demaniali, per l’osservazione delle specie selvatiche di maggior richiamo della fauna sarda.

Cervo sardo a Maidopis

Cervo sardo a Maidopis

“Un’opportunità di rilievo sotto il profilo scientifico-educativo, nonché turistico per l’Isola”, commentano dal GriG. “A iniziare dal turismo scolastico e dall’educazione ambientale. Potrebbero esservi ospitati, previe le opportune valutazioni naturalistiche, esemplari non più in grado di vivere liberamente”.
“Le aree faunistiche”, spiegano dal GriG, “potrebbero esser progettate e realizzate con minimi impegni economici secondo le migliori tecniche disponibili da parte del personale stesso dell’Ente Foreste Sardegna, fornito di tutte le professionalità necessarie e costituirebbero, con un’adeguata pubblicizzazione, un sicuro richiamo didattico e turistico in tutte le stagioni dell’anno, utile complemento all’offerta turistica regionale”.
“In reciproca integrazione”, continuano dal Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, “potrebbero esservi realizzati dei sentieri natura con le peculiarità botaniche e vegetazionali del bosco mediterraneo, quale il pregevole Giardino botanico di Maidopis”.
“Da non trascurare”, sostengono ancora dal GriG, “i proventi complessivi costituiti dai biglietti di ingresso di modesto importo. Esperienze simili sono state realizzate ormai in tutta Europa con risultati positivi, sia da soggetti pubblici, come per esempio il Parco nazionale della Foresta Bavarese o il Parco faunistico del Monte Amiata, che da soggetti privati, come ad esempio il francese Le Loups du Gèvaudan, dedicato alla conoscenza e salvaguardia della sola specie del Lupo. Così come i sentieri natura, ormai realtà in gran parte delle aree naturali protette”.
“Qualora fosse accolta, come auspichiamo”, concludono dal GriG, “la proposta potrebbe trovare agevole realizzazione, a iniziare da siti dove vi sono già piccole, ma importanti recinti faunistici, come quello del Cervo sardo a Maidopis, proprio contiguo al Giardino botanico. Potrebbe essere un primo nucleo di un’area faunistica integrata con un sentiero natura botanico. Perché no?”

Mercoledì, 19 novembre 2014

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