Soldi per Mont'e Prama? "C'erano già, è solo un bluff" - LinkOristano

Soldi per Mont’e Prama? “C’erano già, è solo un bluff”

Dedoni e Cappellacci polemici dopo l'annuncio di ieri di Barracciu e Pigliaru

Un bluff, perché i soldi c’erano già. Così Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori sardi in Consiglio regionale e l’ex presidente della Regione Ugo Cappellacci, consigliere regionale di Forza Italia, bollano polemicamente l’annuncio dei due milioni stanziati per scavi e statue di Mont’e Prama, venuto ieri dal sottosegretario alla Cultura Francesca Barracciu e del presidente della Regione Francesco Pigliaru.

Attilio Dedoni

Attilio Dedoni

L’intervento di Attilio Dedoni, capogruppo capogruppo dei Riformatori sardi in Consiglio regionale. “Dispiace dover turbare il clima idilliaco che sembra essersi venuto a creare intorno alle Statue di Mont’e Prama, ma vedere uno dei retaggi più gloriosi del nostro passato ridotto a pretesto per le passerelle mediatiche del politico emergente di turno non è cosa su cui si possa tacere”, dichiara il capogruppo di Riformatori Sardi – Liberaldemocratici in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, commentando le notizie di stampa sul nuovo Accordo di Programma per lo studio e la valorizzazione del sito archeologico del Sinis, siglato ieri tra Ministero dei Beni Culturali e Regione.

“Il ‘nuovo’ Accordo di Programma non è altro che un rifinanziamento del vecchio documento che, vista l’esigua dotazione finanziaria prevista, rischiava di restare in larga parte inattuato”, prosegue Dedoni. “Anzi, qualcosa di nuovo sembrerebbe esserci: l’esautoramento della Regione, che non sembra avere più alcun ruolo se non quello di fornire la sua sede per le conferenze stampa. Vedere questa posizione totalmente subordinata rispetto al Ministero è la delusione più grande: viale Trento sembra aver rinunciato ad essere parte attiva nella gestione del sito e nella divulgazione delle scoperte che quasi ogni giorno si continuano a fare nella necropoli. Non è un caso che ieri sera, quando si è parlato di Mont’e Prama in una trasmissione di una nota tv locale, la Regione non fosse neppure rappresentata, mentre il Ministero ormai sembra voler disporre a piacimento delle Statue come se fossero una sua proprietà e non il patrimonio di un popolo che, sulla loro destinazione, dovrebbe avere quantomeno una qualche voce in capitolo”.

“Intanto, al termine della lunga giornata di ieri, in cui della statuaria del Sinis si è parlato tanto e forse anche troppo, il dubbio più importante non è stato fugato”, conclude il capogruppo. “Dato per assodato che l’affidamento degli scavi di Mont’e Prama a una cooperativa di Reggio Emilia, con annesso esautoramento degli studiosi sardi, è avvenuto nel pieno rispetto formale delle norme di legge (cosa che peraltro nessuno ha mai contestato), quali competenze dimostrabili in materia di archeologia della Sardegna sono state prodotte dalla cooperativa per partecipare alla selezione? Ai sardi interessava soprattutto avere una risposta a questa domanda, che però è caduta ancora una volta nel vuoto. Peccato. Ci consola, se non altro, sapere che i sottosegretari passano mentre i Giganti, sopravvissuti già per migliaia di anni, sono destinati a restare – si spera – per sempre”.

Ugo Cappellacci

Ugo Cappellacci

L’intervento dell’ex presidente della Regione Ugo Cappellacci, consigliere regionale di Forza Italia. “I due milioni annunciati dalla sottosegretaria Barracciu non sono in arrivo dal Governo, ma sono quelli già stanziati nella passata Legislatura”. Lo ha dichiarato Ugo Cappellacci (Forza Italia) dopo aver pubblicato su Facebook la delibera adottata nella precedente Legislatura con cui venivano destinate le risorse per la valorizzazione del complesso scultoreo. “E’ con la delibera della Giunta regionale n. 33/2 del 31 luglio 2012, che fa seguito all’accordo firmato dal precedente governo regionale con il ministro, e con quella CIPE 93 del 3 agosto 2012 – spiega Cappellacci- che sono stati stanziate le risorse. Inoltre – prosegue il forzista- in seno alla Cabina di Regia permanente, costituta il 4 dicembre 2012, è stata definita la destinazione agli interventi specifici. L’allungamento dei tempi è dovuto alle lungaggini del Ministero, ben distante dalla tanto decantata attenzione. Delle due è l’una: o l’on. Barracciu ha avuto la sorprendente capacità di reperire ulteriori due milioni oppure, nel tentativo di ritagliarsi una parte, ha convocato in fretta e furia i giornalisti per annunciare un lavoro già svolto da altri. Sarebbe un’ulteriore capitolo della commedia di questi mesi in cui abbiamo visto imporre curiosi silenzi stampa, come se la scena in cui negli anni passati si è lavorato dovesse essere improvvisamente liberata per dare spazio a qualche passerella mediatica. E’ triste che in tutto questo il presidente Pigliaru, che sicuramente avrà molto da fare, si presti a fare da spalla a simili sceneggiate. E’ l’ennesima farsa di una Giunta e di un Governo che non fanno niente e che si dimenano continuamente in conferenze stampa fatte di annunci, appropriazioni indebite e all’insegna del totale ribaltamento della realtà. Sul punto è intervenuto anche l’ex assessore alla Cultura, Giorgio Milia: “Finalmente un progetto bloccato per lungaggini ministeriali sembra arrivare al dunque, grazie esclusivamente al lavoro svolto dall’amministrazione regionale”.

Venerdì, 7 novembre 2014

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