L'europarlamentare Cicu (Fi) indagato per riciclaggio - LinkOristano
In Sardegna

L’europarlamentare Cicu (Fi) indagato per riciclaggio

Nell'ambito di un'inchiesta su alcuni clan camorristici

L’europarlamentare di Forza Italia Salvatore Cicu è tra i diciassette indagati per riciclaggio nell’ambito dell’operazione della Guardia di Finanza di Cagliari che ha portato al sequestro di beni immobili, conti correnti e azioni per circa 20 milioni di euro. A Cicu, che all’epoca dei fatti contestati era sottosegretario alla Difesa del Governo Berlusconi, è anche stato sequestrato un immobile a Cagliari.

Cicu è indagato assieme ad altre sedici persone nell’ambito di un’operazione del Gico di Cagliari contro il riciclaggio di denaro sporco e che vede coinvolti imprenditori e professionisti legati ai clan camorristici dei Casalesi e D’Alessandro, attivi nelle province di Napoli e Caserta. Gli indagati, secondo quanto accertato dagli inquirenti che in questo momento stanno illustrando l’operazione in una conferenza stampa, avevano investito nel settore turistico i proventi di attività illecite. La guardia di finanza ha messo i sigilli al villaggio turistico “S’Incantu” di Villasimius, lungo la costa sud orientale dell’isola e a sette aziende, quaranta fabbricati e otto terreni nelle province di Cagliari, Napoli e Caserta. Tra gli indagati risulta anche Luciano Taccori, ex sindaco di Sestu e l’ex consigliere comunale Paolo Cau, sempre di Sestu, entrambi eletti nelle fila del Pdl.

Guardia di finanza okLe indagini della Guardia di finanza, scattate nel 2010, mettendo a fuoco una serie di operazioni societarie nel settore immobiliare turistico, sono riuscite a raggiungere un gruppo di imprenditori e professionisti implicati – stando alle accuse – nel riciclaggio e reimpiego di denaro sporco proveniente dal traffico internazionale di stupefacenti e dall’evasione fiscale di personaggi vicini ai clan camorristici dei Casalesi e dei D’Alessandro. Per gli inquirenti, quella messa a punto in queste ore, è la più ampia operazione di sequestri in materia di antiriciclaggio mai eseguita in Sardegna, che certifica quanto sia alto l’interesse dei clan camorristici sull’Isola.

Stando a quanto ricostruito dalle indagini nel 2001 è stata costituita una società in Sardegna con amministratore unico Cau, il quale figurava anche come unico socio. In realtà, come dimostrato dagli accertamenti bancari, l’impresa – che puntava ad acquistare terreni edificabili per la realizzazione di un resort – aveva due soci occulti: Cicu e Taccori. Dopo le prime acquisizioni, uno dei soci non riesce a sostenere l’investimento ed è a questo punto che entrano in scena i campani. Questi ultimi, attraverso un vorticoso giro di denaro contante e di quote societarie, entrano nell’investimento ristorando i soci sardi con oltre un milione di euro.

Nel corso delle indagini il Gico riesce anche a riscontrare l’arrivo in Sardegna di Gennaro Chierichia corriere campano che aveva con sé 400 mila euro in contanti, destinati all’investimento turistico-immobiliare. Quest’ultimo, con numerosi precedenti penali, venne ucciso poco dopo in un agguato di camorra.

Giovedì, 23 ottobre 2014

 

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