Il nuovo regolamento sulle risaie non risolve il problema zanzare - LinkOristano

Il nuovo regolamento sulle risaie non risolve il problema zanzare

A un giorno dall'approvazione del documento, nota del consigliere Pd in consiglio provinciale, Battista Ghisu

Battista Ghisu

Riceviamo e pubblichiamo da parte del consigliere del PD in Provincia, Battista Ghisu, una nota in merito all’approvazione del regolamento sulle risaie, avvenuta ieri da parte del Consiglio provinciale.

Ieri in Consiglio provinciale l’approvazione del regolamento del riso approvato dalla maggioranza con il voto contrario dei gruppi di opposizione e un astenuto. Un regolamento che, come ha detto anche il consigliere Scema “non regolamenta”, per le evidenti pecche e per il fatto che non potrà essere applicato se non per le nuove risaie. A nulla sono valsi i suggerimenti del nostro gruppo e delle opposizioni per migliorare il testo che ha visto la Giunta addirittura proporre modifiche peggiorative in aula, nonostante le Commissioni per mesi si siano prodigate per esaminare il testo e trovare un accordo che poi non c’è stato.

Battista Ghisu

Battista Ghisu

L’assessore provinciale all’ambiente ha poco da gioire in quanto la Provincia sulla materia non ha fatto nessun passo in avanti e non ha risolto il problema della tutela dai rischi sanitari derivanti dalla presenza delle zanzare. Questo regolamento, che la provincia di Oristano sino ad oggi non aveva ancora approvato e prima del 1974 anche quella di Cagliari, nasce dall’esigenza di applicare una legge del periodo fascista e cioè il Regio Decreto 1265/1934 che prevedeva norme per la coltivazione del riso in Italia per la tutela delle popolazioni contro i rischi di carattere igienico sanitario. In aula abbiamo sostenuto che questo regolamento prevede all’art. 2 che non si applica alle risaie in attualità di coltivazione e a quelle preesistenti. Di fatto non verrà applicato mai perché sarà difficile che i risicoltori, vista la crisi, amplino e creino nuove risaie vista anche la concorrenza straniera che sta creando forti difficoltà al settore risicolo che conta circa 3500 ettari in Sardegna e circa 3000 solo in provincia di Oristano. Altra pecca del regolamento è che in aula la maggioranza ha insistito dicendo che non esiste il pericolo delle zanzare. Invece la Asl di Oristano sostiene il contrario in quanto attraverso la valutazione del Dipartimento Territoriale di prevenzione, con nota del 24 giugno 2014 firmata dal direttore generale Mariano Meloni, sosteneva che “dalla valutazione dei rischi sanitari potenziali derivanti dalla coltivazione del riso in prossimità dei centri abitati, le distanze del Presidio Ospedaliero San Martino debbano essere, per la presenza di degenti in precario stato di salute, uniformi a quello dei centri abitati”. La prima bozza prevedeva 200 metri come fascia di rispetto attorno ai centri abitati e su quella la ASL si è pronunciata tempo fa. Invece l’Assessore all’ambiente, per conto della Giunta, ha fatto una proposta per ridurre questa distanza a 50 metri per i centri abitati e per gli ospedali ne prevedevano 150 metri portati poi a 200. La Asl ha anche detto di non concordare con le deroghe alle distanze minime previste all’art 2 che prevede sostanzialmente che questo regolamento non si applica alle risaie esistenti e preesistenti. Invece la ASL è di parere opposto e ha sostenuto che: “per gli stessi potenziali rischi sanitari” il pericolo delle zanzare non è mai cessato e le conseguenti paure per un eventuale ripresa del virus della west nile sono state ribadite pochi giorni fa dal Dipartimento di Prevenzione che ricorda che “è opportuno non abbassare la guardia e continuare ad adottare tutte le misure di sicurezza per prevenire l’eventuale propagazione del virus”.

Per via di questo regolamento il paradosso è che le risaie continueranno a stare dentro i centri urbani e attaccate alla periferia e verrà applicato solo alle nuove risaie che tradotto vuol dire: che tale regolamento non avrà nessuna efficacia come norma di prevenzione contro le zanzare che invadono ogni anno i nostri paesi e la città di Oristano, con notevole disappunto dei cittadini che protestano anche per le campagne di disinfestazione spesso insufficienti e compiute dalla Provincia in netto ritardo come accaduto anche quest’anno.

Avevo già ribadito che la lotta più efficace è quella larvale invece anche quest’anno, causa fortissimi ritardi nell’appalto del servizio, si è fatta una lotta alle alate che significa non risolvere il problema, inquinare il territorio con sostanze chimiche che spesso, come accaduto in alcuni centri, ha recato notevole fastidio alla popolazione non avvisata delle opere di disinfestazione notturna. Se la Asl lancia l’allarme a non abbassare la guardia fa meraviglia che la Provincia approvi un regolamento che addirittura fa scendere la fascia di protezione da 200 metri a 50 come se l’interesse pubblico non sia da mettere al primo posto. Abbiamo proposto in Consiglio provinciale una mediazione in modo tale che si applicasse a tutte le risaie dell’oristanese per proteggere le popolazioni non solo dal pericolo di eventuale diffusione del virus ma anche contro il pericolo dei pesticidi e dei diserbanti usati massicciamente nelle monocolture come il riso che potrebbero anche essere inalati dalla popolazione, dai bambini e dalle donne in gravidanza che insieme ai malati sono i più esposti, e tale mediazione consisteva nell’estendere a tutte le risaie le fasce di rispetto dando il tempo ai risicoltori che coltivano il riso a Oristano, Cabras, Nurachi, Zeddiani, Baratili San Pietro, San Vero Milis, Siamaggiore, Simaxis, Ollastra, Palmas Arborea, Santa Giusta, Tramatza e Solarussa, di adeguarsi nel giro di qualche anno insomma da 2 sino a 5 anni. Ma questo non è stato accolto.

Altro punto previsto nel regolamento è anche quello di caricare i costi della disinfestazione sulle spalle dei risicoltori in caso di infestazioni importanti. Una soluzione da noi contestata perché i costi devono restare in capo alla Provincia e non in capo agli agricoltori già ampiamente provati da una crisi di cui è difficile vedere la fine.

Battista Ghisu – Consigliere Pd in Provincia

Mercoledì, 22 ottobre 2014

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