Ci vorrà una nuova sessione di lavori e sarà necessario convocare una nuova riunione nell’ambito della conferenza di servizi e della valutazione di impatto ambientale sul Progetto Eleonora, per consentire alla Saras di rispondere alle innumerevoli osservazioni formulate sul Progetto, proposto con l’intento di avviare un’attività di ricerca di gas metano a poche centinaia di metri dallo stagno di S’Ena Arrubia. La riunione di oggi a Cagliari non è stata sufficiente, nonostante le otto ore di discussione.
“Probabilmente il Servizio Savi a settembre diramerà una nuova convocazione”, fa sapere Paolo Piras, referente del Comitato No al Progetto Eleonora che da mesi si batte contro l’iniziativa della Saras trovando peraltro molti consensi. “Devo dire che oggi osservazioni sono venute numerose anche dalla Provincia, dall’Asl di Oristano, dall’Arpas, dall’Ufficio tutela del paesaggio”, afferma ancora Piras. “Sono emerse criticità sotto il profilo ambientale, sanitario, paesaggistico e urbanistico che dovrebbero portare inevitabilmente alla bocciatura del progetto”.
Stamane il Comitato civico ha portato a Cagliari una folta delegazione. Sotto gli uffici regionali c’erano almeno 200 persone a manifestare contro la Saras, grazie anche alla mobilitazione di sigle e organizzazioni diverse tra le quali Coldiretti e Confagricoltura. Senza risposta è rimasta piuttosto la richiesta di incontro col presidente della Regione Francesco Pigliaru, almeno per ora.
Proprio oggi a Cagliari la Giunta regionale avrebbe dovuto discutere della valutazione dio impatto ambientale del progetto per l’energia geotermica che interessa Mogoro, Gonnostramatza e la Marmilla. Ma dal resoconto dei lavori dell’esecutivo l’argomento è scomparso.
Da Roma, invece, è arrivato un altro no, stavolta dai giudici del Tar per le pale eoliche al largo del Golfo di Oristano, progetto già bocciato dalla Capitaneria di porto.
Martedì, 29 luglio 2014
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