La Costa Concordia ha concluso a Genova il suo ultimo viaggio e all’interno del relitto, ormeggiato in porto, riparte la ricerca del corpo di Russel Terence Rebello, indiano, membro dell’equipaggio della nave da crociera, ancora disperso. Una ricerca che proseguirà per 15 giorni.
Il comandante della Capitaneria di Porto di Oristano, Rodolfo Raiteri
Nei sommozzatori che in questi 30 mesi all’Isola del Giglio hanno lavorato al difficile compito di restituire ai propri cari le salme delle vittime, è rimasto questo dispiacere: non aver recuperato quell’ultimo corpo. É così anche per Rodolfo Raiteri, comandante della Capitaneria di Porto di Oristano, uno dei sub più conosciuti d’Italia, che nel 2012 ha coordinato i vari interventi dei sommozzatori del Corpo delle Capitanerie di porto all’Isola del Giglio. Un rimpianto che Raiteri si porta dietro da quei terribili mesi.
“Sono state emozioni molto particolari: noi sommozzatori abbiamo davvero vissuto l’inferno”, ricorda il comandante della Capitaneria di porto di Oristano, a poche ore dall’arrivo della Concordia nel porto di Prà Voltri, a Genova, e con poche parole di commento a quel lungo suono di sirena che ha segnato l’ultima tappa della Concordia: “Se non altro è stata rimossa dalla vista e si chiuderà un capitolo molto doloroso”.
In tutti questi mesi il capitano Raiteri, così come altri suoi colleghi sub, ha seguito poco il bombardamento mediatico sulla vicenda: “Cambiavo canale non appena vedevo le immagini della nave”, ha spiegato il comandante.
Ora il relitto del gigante del mare verrà smantellato. I riflettori potrebbero anche spegnersi. Per ricordare chi non c’è più basta la luce fioca di una candela.
Lunedì, 28 luglio 2014
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