Venti d'estate rassegna d'arte al Mistral 2 di Oristano - LinkOristano
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Venti d’estate rassegna d’arte al Mistral 2 di Oristano

Tre mostre di tre protagonisti sardi della pittura contemporanea, da giugno a ottobre

La locandina della mostra di Giorgio Podda - Clicca per ingrandire

La locandina della mostra di Giorgio Podda – Clicca per ingrandire

Il mistràl è un vento intenso e sferzante discendente lungo la valle del Rodano con provenienza da nord-ovest, determinato da alte pressioni nel centro della Francia e da una depressione centrata nel Mar di Sardegna.

E venti d’estate intensi e sferzanti sono quelli che spireranno all’Hotel Mistral 2 in Via XX Settembre a Oristano dal 27 giugno al 12 ottobre. La hall dell’albergo ospiterà infatti la prima edizione di “Venti d’estate”, rassegna di arti contemporanee inattuali a cura di Simone Cireddu: tre mostre di tre protagonisti sardi della pittura contemporanea, e poi incontri e dialoghi, pensieri e riflessioni.

Per circa quattro mesi l’atrio dell’Hotel si trasformerà in una stazione di sosta per erranti metropolitani e viaggiatori curiosi. Si comincerà venerdì, alle 18 e 30, con l’inaugurazione della mostra Epica domestica del pittore cagliaritano Giorgio Podda. Dal 6 agosto al 7 settembre Marco Pili esporrà le Architetture di terre e chiuderà Alfredo Tanchis con Atlante delle isole, dal 10 settembre al 12 ottobre.

Quella di Giorgio Podda è pittura a olio su tavola: in Epica domestica, con forme solenni e monumentali, racconta il miracolo dell’ordinario e del quotidiano e narra le gesta e i gesti di eroi inconsapevoli, cavalieri inconcludenti, dee nel vento con la testa tra le nuvole e santi travolti dai marosi del dubbio.

In Architetture di terre il pittore di Nurachi, Marco Pili, costruisce e disintegra città e paesaggi, forme e volumi, sempre in cerca di nuovi e inattesi equilibri cromatici e formali: manipolando terra, fuoco, acqua e vento, con la sua pittura materica dà forma all’informe, sempre al confine con la concreta astrazione.

L’oristanese Alfredo Tanchis dipinge a olio su tela e su tavola: negli aspri paesaggi e nei cieli spazzati dal vento del suo Atlante delle isole, unisce componenti visionarie della pittura romantica e simbolista a sperimentazioni formali di matrice espressionista, sintetizzando il visibile e l’invisibile e prediligendo il distante e il vago al vicino e al definito.

Mercoledì, 25 giugno 2014

 

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