La Sardegna "salta" il Salone del libro di Torino - LinkOristano
In Sardegna

La Sardegna “salta” il Salone del libro di Torino

La Regione si giustifica con la mancanza di risorse a disposizione

Biblioteca

La Regione Sardegna non partecipa per la prima volta al Salone internazionale del Libro di Torino, una rinuncia che lascia l’amaro in bocca, soprattutto per via del fatto che l’assessore regionale alla Cultura Claudia Firino aveva agito in senso opposto, avanzando una specifica proposta. Ma la Giunta regionale, nella seduta di venerdì 18 aprile, ha deciso di bocciare la delibera relativa al prossimo Salone del libro di Torino, che prevedeva di impegnare una somma largamente inferiore ai 50.000 euro. Le ragioni, di ordine generale e strutturale, sarebbero intimamente correlate alla penuria di risorse e all’obbligo di congelare le spese che non siano di prioritaria importanza e che non riguardino il mantenimento stesso della struttura organizzativa, del personale e dei contratti e servizi in essere.

“I perché di questa decisione”, si legge in una nota dell’Associazione editori sardi, “sarebbero quindi collegati al drammatico scenario che porrebbe la Regione Sardegna in uno stato di gravissima insussistenza economica, che non ha però impedito di impegnare in queste settimane, con carattere d’urgenza e per un importo notevolmente superiore alla cifra prevista per Torino, altre iniziative. Fatti che evidenziano innegabilmente, a nostro giudizio, il configurarsi di situazioni di grande squilibrio oggettivo e l’instaurarsi di comportamenti a marcata discrezionalità, tra l’altro in un momento di grave crisi economica: così nella delibera 13/2 dell’8 aprile 2014, che ha previsto lo stanziamento di 500.000 euro per le attività di promozione della lettura e festival letterari di interesse regionale, nazionale e internazionale, si legge della necessità e urgenza di «di addivenire in tempi certi all’assegnazione dei contributi», per non compromettere la realizzazione delle manifestazioni per il 2014, con conseguenze negative sia di carattere culturale per l’intera comunità che economico per le associazioni del settore e l’indotto sui territori di riferimento”.

Martedì, 22 aprile 2014

 

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